Il settembre dei grandi eventi riporta gli americani a Venezia

Lunedì 13 Settembre 2021 di Costanza Francesconi
I grandi eventi hanno richiamato tanti americani a Venezia

VENEZIA - Il settembre dei grandi eventi riporta a Venezia gli americani.

Un dato atteso dagli operatori del turismo: secondo i rilevamenti della Smart control room del Comune, le presenze di turisti dagli Stati Uniti sono raddoppiate rispetto ai mesi precedenti (sono state circa 2.500/3.000 le schede telefoniche sim “made in Usa” registrate). Per contro, sono calati i francesi rispetto a luglio e agosto, perché le scuole sono iniziate il 2 settembre. Ma ad aver cifre positive è soprattutto il Lido (ne riferiamo a pagina III).

In centro storico si conferma il, trend delle 80-90.000 presenze quotidiane nel fine settimana. Sabato c’erano 85mila turisti, di cui 55mila stranieri, ieri 70mila, con 40mila stranieri, italiani per il 55 per cento extra Veneto e 45 per cento di veneti. E se a luglio e agosto le medie di presenze sono state tra i 60 e i 90mila turisti al giorno, rispetto al 2019 mancano almeno 30mila presenze quotidiane, che si traducono anche in minori incassi dalla bigliettazione per Actv, stimabili a oggi a 65 milioni di euro). E in calo sono anche i permessi Ztl bus, pari al 70 per cento in meno rispetto all’anno prima della pandemia, segno che i gruppi organizzati ancora latitano.

I RISTORATORI
Numeri che comunque incoraggiano chi di turismo vive, in modo particolare i ristoratori, primo “termometro” dell’impatto del turismo sull’economia cittadina. L’incognita autunnale resta chiaramente l’andamento del virus e dei contagi, con annesse restrizioni alle libertà di spostamento tra paesi o regioni ma per adesso, a meno di dieci giorni dall’equinozio, il bilancio è soddisfacente. «La stagione non è ancora finita, ci aspettano un paio di mesi promettenti – commenta Bonifacio Brass, della Locanda Cipriani a Torcello – Certo ripartire dopo il lock-down, facendo affidamento quasi esclusivamente sul turismo di prossimità, senza che si potessero allestire rinfreschi o buffet è stato impegnativo. La fedeltà però è stata premiata, da parte dei molti clienti affezionati delle zone limitrofe e poco a poco dagli stranieri. Appena è stato possibile riprendere con la banchettistica – prosegue Brass – i festeggiamenti sospesi lo scorso anno sono stati riconfermati. Siamo sempre stati rigorosi sulla sicurezza, riorganizzarsi non è stato quindi difficile. Dall’altra parte – aggiunge - noto molta voglia di tornare a godersi le situazioni conviviali. Le prenotazioni stanno continuando ad arrivare quindi meteo permettendo attendiamo le ottobrate».
L’atmosfera è fiduciosa anche in casa Ajaimo, per cui «viste le aspettative di chiusura, anche solo essere aperti va molto bene», sottolinea Giovanni Alajmo, e così anche alla Hostaria da Franz, in Salizada Sant’Antonin. «Con uno storico di 37 anni alle spalle, da imprenditore, proiettarsi sempre in avanti di fronte alle difficoltà non è semplice – riflette Maurizio Gasparini, erede della storica osteria – Malgrado le previsioni, appuntamenti come la Biennale di Architettura, il Salone nautico, la Mostra del Cinema e le sfilate di moda hanno realmente saputo attrarre continuativamente in città visitatori di livello, e quindi lavoro – prosegue Gasparini, che venerdì sera ha avuto a cena Audrey Diwan, vincitrice l’indomani con il Leone d’Oro – A parte una piccola parentesi di arrivi oltre oceanici in luglio, appena riaperti i voli, siamo sopravvissuti con italiani ed europei». 
«Perché le cose proseguano così – precisa Maurizio - gli amministratori dovrebbero indirizzare le energie esclusivamente sulle proposte veneziane di qualità. Nel frattempo, visti i risultati di questi mesi, rimango ottimista. Oltre il fisiologico calo di fine ottobre, confido l’unicità di Venezia e delle sue realtà possano ambire al meglio». 
Guardandosi indietro, anche Massimiliano Bovo della Trattoria Al gatto nero di Burano, «fortunatamente ho lavorato», racconta. «La ripresa è stata abbastanza veloce. Insieme alla gente locale, l’invasione di austriaci, francesi, inglesi e italiani non ci ha fatto sentire il colpo dell’assenza di americani. Loro – evidenzia – generalmente non sono “mangioni”. Gli europei invece apprezzano di più la cucina tradizionale. Il plateatico poi, allargato grazie al Comune, ci ha concesso qualche posto in più, e all’interno il Green pass ci ha fatti lavorare serenamente».

IL COMUNE
E proprio secondo l'Amministrazione comunale, la gestione della sicurezza sanitaria a Venezia «ha fatto scuola, permettendo alla città di attraversare questi mesi ricchi di manifestazioni con le doverose garanzie - precisa Simone Venturini, assessore al Turismo e alla coesione sociale - Siamo soddisfatti del lavoro svolto questa estate. Facciamo tesoro di questa esperienza e della comunicazione che la città ne ha tratto per rilanciarne gli effetti sul lungo termine. Certo la drastica riduzione di tratte aeree intercontinentali e di crociere ha fatto la differenza – continua Venturini - ma dopo il buon abbrivio di arrivi estivi, il calendario di Venezia 1600 anni valorizza la città con eventi e mostre fino a marzo 2022». 
 

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