Venezia. Turismo di lusso a rischio, lavori in Riva Sette Martiri: super-yacht senza ormeggi

Lunedì 20 Marzo 2023 di Elisio Trevisan
foto yacht archivio

VENEZIA - Come per le navi più grandi da crociera, anche per gli yacht la stagione 2023 a Venezia sarà all'insegna del work in progress, dei lavori in corso, solo che per gli yacht verranno a mancare ormeggi. All'isola dei Saloni di Chioggia, nei terminal container di Porto Marghera e al terminal traghetti di Fusina l'Autorità portuale sta lavorando per rendere sempre migliore l'esperienza dei turisti del mare e creare le condizioni per aumentare, nei prossimi anni, la quantità di visitatori avvicinandosi gradualmente e il più possibile ai numeri di prima della pandemia da Covid e di prima del decreto 103 del Governo Draghi che ha chiuso definitivamente il bacino di San Marco al transito delle grandi navi bianche.

Il settore degli yacht, quello del grande lusso insomma, sarà coinvolto, o ostacolato, da altri cantieri: in questo caso non si tratta di lavori necessari all'operatività di banchine e aree portuali ma delle opere avviate dal Comune per rifare completamente la Riva dei Sette Martiri.

L'INTERVENTO

Lavori indispensabili perché la riva stava cedendo, che costeranno 6 milioni e 100 mila euro e dureranno un anno: si tratta di ripristinare i marginamenti e riqualificare la pavimentazione che in più parti è soggetta ad avvallamenti provocati dall'acqua alta; i lavori saranno effettuati in tre tranche e nel periodo più importante, nei sei mesi cruciali, la riva resterà completamente chiusa agli ormeggi degli yacht, oltre che dei lancioni granturismo. Sembra che, di volta in volta, in alcune fasi, potrà ormeggiare la nave che porta i turisti in crociera lungo i fiumi ma niente di più. E sarà un bel problema perché Riva dei Sette Martiri è da sempre luogo deputato alla sosta dei grandi yacht durante la stagione estiva e in particolare nei giorni della Mostra del Cinema. Se i residenti della zona saranno felici di non avere almeno per un anno il panorama oscurato dalle fiancate delle imbarcazioni di lusso, l'economia cittadina ne risentirà. E il settore degli yacht, dei loro proprietari e degli operatori che assicurano loro i vari servizi collegati a quel mondo, subirà un altro duro colpo: perché Venezia da un lato è la città del Salone Nautico che l'anno scorso all'Arsenale ha accolto più di 30 mila visitatori, 300 imbarcazioni, 200 espositori e oltre 2000 operatori, dall'altro offre a questo comparto di nicchia poco più degli ormeggi in bacino di San Marco e nel canale della Giudecca.

COSA RIMANE

Così, venendo a mancare quest'anno quelli di Riva dei Sette Martiri, rimarranno a disposizione solo riva San Biagio, i pali davanti alla Salute, il pontile dell'Adriatica, San Basilio e la Marittima quando saranno liberi. Una magra offerta per imbarcazioni i cui occupanti non si fanno problemi a spendere in pochi giorni di visita centinaia di migliaia di euro per rifornimenti di ogni genere (dai carburanti a casse di champagne), acquisti nei negozi del lusso, cene nei migliori ristoranti, eventi.

Ultimo aggiornamento: 18:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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