Turismo, 15.000 posti a rischio da qui a fine anno: sono soprattutto donne

Venerdì 1 Ottobre 2021 di Marta Gasparon
Turismo, 15.000 posti a rischio da qui a fine anno: sono soprattutto donne

VENEZIA - Quasi 15mila posti di lavoro a rischio tra settembre e dicembre 2021. A lanciare l'allarme per la città storica è la Confesercenti Metropolitana Venezia e Rovigo, specificando come a pagarne le spese sarà personale qualificato (il 53% del totale ha più di cinque anni d'anzianità aziendale) e in modo particolare mondo femminile, che costituisce il 70% dei lavoratori collegati al turismo.

Certo, quella dell'associazione, riferita a settore dei pubblici esercizi e del commercio, ad attività ricettive e agenzie di viaggio e noleggio, è una previsione. E inutile dire che in tutto questo c'entri la pandemia, senza considerare le 28 settimane di ammortizzatori sociali che andranno presto ad esaurirsi. Ma il segno negativo non si ferma qui: fra maggio e agosto di quest'anno le occupazioni conteggiate da Confesercenti, nell'ambito dei pubblici esercizi, si sono assestate a 27mila, mentre nello stesso lasso di tempo riferito al 2019 erano 30mila. La situazione non cambia per le attività ricettive e le agenzie: se tra maggio e agosto 2021 nel primo caso gli occupati erano 12.600, a fronte dei 21mila del 2019, nel secondo 1.300 al posto di 12.700. 


MENO 65 PER CENTO

Cifre eloquenti, evidenziate da Emiliano Biraku, coordinatore Confesercenti Metropolitana in centro storico, fornendo ulteriori dati, frutto di Istat e Cgia di Mestre «e dei nostri studi di settore, concentratisi su Venezia. Se per i pubblici esercizi il volume d'affari nel 2019 è stato di 500 milioni, nel 2021 si è arrestato, fra gennaio e agosto (mese, quest'ultimo, derivante da una stima approssimativa) a 160 milioni». 
E ancora, 741 i milioni in fase pre pandemica per il settore ricettivo, a fronte dei 296 di quest'anno, e 1.541 contro 23 per le agenzie di viaggio. «Un calo del fatturato complessivo pari al 65%, se paragonato col 2019, che tradotto significa una perdita approssimativa di 916 milioni di euro». L'analisi, grazie ai dati di Regione e Osservatorio del Turismo, arriva poi a toccare l'ambito degli arrivi e delle presenze tra gennaio e agosto nel Comune.


ARRIVI IN FORTE CALO

Il bilancio? «Rispetto a montagna, litorali e laghi, le città d'arte hanno meno usufruito della ripresa economica», riflette il direttore Maurizio Franceschi, auspicando per il centro storico un turismo sempre più di qualità, legato a grandi eventi che modifichino l'offerta. «La tipicità di Venezia richiede una legislazione particolare. I tornelli? Li vediamo come un processo che dovrà poi evolversi nella prenotazione». Oltre 3 milioni e 800 gli arrivi tra gennaio-agosto 2019, circa 977mila nel 2020 e 1 milione 270 mila nel 2021. Oltre 8 milioni e 800 le presenze (2019), 2 milioni e 500 (2020) e poco più di 3 milioni e 200 quest'anno. Gli arrivi nel Comune fra maggio e agosto 2021 hanno invece subìto un calo del 54% se confrontato col 2019, ma un aumento del 63% con il 2020; mentre per le presenze l'aumento rispetto al 2020 è stato del 39%. «Siamo ottimisti per i prossimi mesi: auspichiamo dice Angelo Zambrotta, coordinatore dei pubblici esercizi tornino paesi come Australia e Stati Uniti». 
 

Ultimo aggiornamento: 08:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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