Truffa del Postamat, commerciante si trova il conto svuotato dalla falsa cliente

Martedì 16 Novembre 2021 di Redazione Web
Truffa del Postamat, commerciante si trova il conto svuotato dalla falsa cliente
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MESTRE - Non è la prima vittima della truffa del Postamat e purtroppo non sarà l'ultima, ma per le modalità con cui è avvenuto l'episodio ha dell'incredibile: una commerciante mestrina di 45 anni, P.

R.,  è stata truffata di quasi tremila euro da una cliente che si era presentata alla sua socia telefonicamente nel tardo pomeriggio (con le banche già chiuse): «Sono di Roma, mia figlia vive e lavora a Marghera - aveva detto la donna presentandosi con nome e cognome (ovviamente falsi) - e vorrei farle un bel regalo. Purtroppo mi hanno diagnosticato il Covid e sono bloccata a casa. Se siete d'accordo vi faccio un bonifico e quando lo ricevete preparate un "buono regalo" che poi mia figlia spenderà nel vostro negozio, diciamo 500 euro».

Detto fatto: la commerciante fornisce l'Iban del proprio conto corrente alla sedicente cliente e aspetta. Ma meno di mezz'ora dopo viene richiamata sul cellulare (dettaglio importante) dalla cliente che spiega: "Io sono dipendente delle Poste e ho il conto che non permette bonifici senza una causale precisa se non con altri correntisti postali. Se lei può andare a un Postamat entro sera la guido per fare direttamente lei l'operazione, mia figlia passerebbe domani a ritirare il buono, quando avrete già ricevuto i soldi".

Il tono della "cliente" è molto sicuro e la commerciante asseconda la richiesta. Quando arriva davanti a un Postamat chiama la donna a Roma e si lascia guidare nell'operazione allo sportello dopo aver inserito il proprio bancomat  e comunque senza mai dare  il "Pin" alla cliente. Fatto sta che invece di prelevare l'importo lei ricarica la carta della truffatrice. Il grave è che lo fa ripetendo più volte l'operazione con importi per quasi 3.000 euro. 

A un certo punto sente sul cellulare (utilizzato apposta dalla "cliente") i messaggini Sms in arrivo dalla sua banca, sospende la telefonata e li legge: sono tutti avvisi di prelievi da 250 euro ciascuno (il massimo importo possibile per singola operazione). La truffata, sotto choc, riaggancia e cerca subito di bloccare le operazioni col numero verde della propria banca, ma gli addebiti su carte ricaricabili Postamat  sono immediati e non le resta che presentare denuncia ai carabinieri di Mestre. Ora intende affidarsi a un legale o a un'associazione di consumatori per tentare di recuperare almeno parte della somma. E ha poi scoperto sul web di non essere sola ad essere caduta nel tranello.

Il numero di cellulare da cui è partita la truffa è lo 350/9292610 e risulta peraltro ancora attivo.

Ultimo aggiornamento: 16:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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