Truffa del finto Sms, dal conto postale dell'impiegata spariscono 11mila euro

Sabato 29 Aprile 2023
Truffa del finto Sms, dal conto postale dell'impiegata spariscono 11mila euro

PRAMAGGIORE - Con 51 operazioni fraudolente i truffatori le avevano sottratto dal conto di Poste Italiane una cifra di poco inferiore agli 11mila euro. Da quel giorno, il 25 maggio del 2022, C.B., 38enne impiegata di Pramaggiore, ha provato di tutto per recuperare i soldi rubati dai ladri con il classico raggiro del finto Sms, senza riuscirci.

Ora, grazie all'assistenza dell'ufficio legale dell'Adico, la donna può tornare a sorridere perché l'Arbitro bancario-finanziario ha riconosciuto in pieno le sue ragioni, intimando alle Poste il rimborso totale dell'importo.


SICUREZZA CARENTE
Secondo l'arbitro, l'azienda non ha assolto all'onere della prova della "contabilizzazione, registrazione e autenticazione delle operazioni contestate". In pratica Poste Italiane non ha dimostrato di aver garantito la sicurezza della propria cliente alla quale, dunque, non vengono riconosciute colpe o responsabilità dirette per la truffa subita. Il "fattaccio" è avvenuto circa un anno fa. Quel giorno la donna ha ricevuto un Sms sulla chat di Poste Italiane con la quale le veniva comunicata "la sospensione del conto per mancate procedure di sicurezza". Sempre nel messaggio era contenuto un link che C.B. ha aperto ritrovandosi in una pagina identica a quella dell'azienda. Dopo aver seguito le indicazioni contenute nella pagina stessa, la 38enne di Pramaggiore ha ricevuto altri Sms che le annunciavano la buona riuscita dell'operazione. Il giorno successivo, però, l'impiegata ha riscontrato palesi problemi nell'utilizzo del bancomat e della app di Poste Italiane e il 27 maggio ha ricevuto una sgraditissima telefonata dall'azienda che la informava di 51 addebiti effettuati sul conto senza il suo consenso: 49 pagamenti pos da 190 euro, uno da 150 e una ricarica da 990 euro per un totale di circa 11mila euro. Tutte operazioni avvenute nella notte fra il 25 e il 26 maggio 2022. Da quel momento C.B. ha provato in ogni modo a farsi rimborsare il maltolto, senza successo. Dopo di che ha deciso di affidarsi all'Adico, che ha presentato il ricorso.


«Siamo davvero soddisfatti - esulta Carlo Garofolini, presidente dell'Adico - L'Arbitro ha riconosciuto l'assenza di responsabilità della cliente di Poste Italiane. Ci auguriamo che questo principio venga fissato una volta per tutte visto che il raggiro sta imperversando in tutta Italia. Negli ultimi anni abbiamo aperto circa 400 pratiche, ma vediamo che molte volte le decisioni variano. Noi continuiamo a sostenere la totale buona fede dei truffati e a intimare la restituzione delle somme sottratte».


T.Inf.

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