Criptovalute. A Nordest, 300 milioni persi nel triangolo delle truffe Nft

Domenica 21 Agosto 2022 di Angela Pederiva
Truffe sulle criptovalute nft la perdita si aggira attorno ai 300 milioni
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Pordenone, Treviso, Venezia.

Il triangolo delle Bermude finanziarie sta qui, racchiuso nelle province a cavallo fra basso Friuli e Veneto orientale, un mare di laboriosità diffusa e benessere discreto in cui i soldi spariscono e le inchieste fioccano. L'ultima è stata aperta per il caso New Financial Technology, sulla spinta di una querela presentata a Portogruaro, la città attorno a cui era ruotato lo scandalo Venice Investment Group, culminato in condanne non ancora definitive: fra l'uno e l'altro, sommando numeri in parte accertati dai giudici e in parte stimati dagli inquirenti, si parla di 8.700 risparmiatori caduti (o incautamente entrati?) nella rete di sedicenti intermediari arrivati a maneggiare, e in larga parte a far scomparire, qualcosa come 172 milioni di euro in sei anni.


IL CONTO
Nella primavera del 2018, quando le indagini su Fabio Gaiatto e sul suo Venice Investment Group erano appena state avviate, Il Gazzettino aveva quantificato in 200 milioni i soldi bruciati in 20 anni di truffe finanziarie a Nordest. Un conto che rischia di dover essere aggiornato ad almeno 300 milioni in questa estate del 2022, ora che sul registro degli indagati sono stati iscritti Christian Visentin, Mauro Rizzato ed Emanuele Giullini, oltre a Mario Danese, Michele Marchi e Maurizio Sartor, con la loro New Financial Technology.


LE EX POPOLARI
Se questa non fosse la terra delle ex Popolari, con il duplice crac già costato a famiglie e imprese 5 miliardi di euro e la perdita dell'innocenza per il sistema socioeconomico della locomotiva d'Italia, ci sarebbe forse da sorridere. Invece c'è decisamente da interrogarsi sulle ragioni per cui migliaia di persone tuttora ritengono sia possibile un investimento che garantisce un rendimento mensile del 10% anche in tempi di tasso zero. Oltretutto consegnando i propri denari non per comprare azioni di banche che in fondo avevano filiali, addetti, storia e riconoscibilità (seppur al netto delle malversazioni al vertice, poi emerse dai processi), ma per speculare sui mercati online gestiti da presunti e semisconosciuti trader, che favoleggiano di valute e criptovalute dentro non meglio localizzate sedi di società estere che spuntano fra Londra e Nova Gorica, Lugano e Dubai, come mirabolanti scatole cinesi.


IL FILMATO
Vedere per credere l'improbabile filmato, improvvisamente rimosso da YouTube ma inevitabilmente circolato sulle chat, con cui i promotori di New Financial Technology pensavano di proporsi agli investitori internazionali. Dodici minuti talmente caricaturali, per quanto sono involontariamente comici tra look appariscenti e italiano claudicante, da sembrare una scenetta di Scherzi a parte: Rizzato sta visionando alcuni Rolex in una gioielleria svizzera, poi esce di corsa per telefonare ai due soci e collegarsi con gli uffici emiratini, dove Visentin disserta di fondi e holding, finché Giullini lancia Nft Coin, cioè una moneta con il loro marchio... Eppure per quattro anni, stando a quanto emerge dall'informativa della Guardia di finanza consegnata alla Procura di Pordenone (che procede in parallelo a quella di Treviso), la società partita da Silea avrebbe convinto almeno 6.000 risparmiatori a puntare un minimo di 10.000 euro ciascuno sull'arbitraggio tra criptovalute. Di cosa si tratta?


IL MECCANISMO
Una moneta virtuale come Bitcoin, ad esempio, nello stesso momento può valere qualche dollaro in più o in meno su una piattaforma piuttosto che su un'altra. Giocando nelle compravendite su queste differenze di valore, Nft prometteva (e si garantiva) introiti attraverso un sofisticato algoritmo, solo che ad un certo punto il meccanismo si è rotto. L'ipotesi degli inquirenti è che, complice lo schianto del mercato delle criptovalute registrato nel 2022, sia crollato anche il probabile schema Ponzi attuato fino a quel momento, cioè un sistema piramidale di truffa per cui i primi investitori guadagnano, mentre gli ultimi rimangono con il cerino in mano. Di certa per ora c'è solo la comunicazione con cui un paio di settimane fa la società a responsabilità limitata, «con capitale sociale di 1.000 sterline» sottolinea l'avvocato Matteo Moschini (Movimento difesa del cittadino), ha congelato la restituzione delle somme, spiegando di essersi «trovata ad affrontare problematiche interne non previste» e assicurando «tutta l'intenzione di rifondere ogni investitore per il flottante in lavorazione». Un impegno poi ribadito da Giullini, il quale ha preso le distanze da Rizzato e Visentin, accusando soprattutto quest'ultimo di presunte opacità gestionali. I clienti però non si fidano più, tanto da aver costituito un nuovo gruppo Telegram per condividere la strategia legale di rivalsa (con messaggi tipo questo: «Sono Giancarlo, vivo tra Miami e Italia, ho investito molti soldi...»), dopo che il precedente canale era sospettato di essere riconducibile alla stessa Nft, la quale ha aperto un tavolo negoziale in cui i truffati dovrebbero essere rappresentati da un ex promotore finanziario radiato dalla Consob... Insomma, un verminaio.


IL GIRO
Tutto questo mentre il 30 agosto, davanti alla Cassazione, il detenuto Gaiatto chiederà un ulteriore sconto di pena. La condanna di primo grado era già scesa in Appello a 10 anni e 20.000 euro, per i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata, abusivismo finanziario, autoriciclaggio e attività bancaria abusiva, accertati nell'attività di falso investimento nel forex e cioè nel mercato delle divise estere con il suo Venice Investment Group. Un giro da 2.700 risparmiatori e 72,6 milioni di euro. «Ma si tratta - dice il suo difensore Guido Galletti - di due situazioni completamente diverse. Il caso Gaiatto era una personalizzazione del rapporto tra professionista e cliente, mentre la vicenda Nft mi pare una spersonalizzazione con un investimento su mercati non regolamentati. L'unico punto di contatto fra le due storie è il fatto di affidarsi a soggetti senza verificarne l'affidabilità. A volte l'avidità gioca brutti scherzi».
 

Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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