VIGONOVO - «Sono vittima anch’io di una manovra finanziaria che non sono stato in grado di controllare». È questa la prima ammissione, e per ora anche l’unica, che arriva dal broker 54enne di Vigonovo Enrico Rigato, il maggior indiziato della truffa milionaria da dieci milioni di euro che vede il coinvolgimento di un centinaio di persone.
SPARITO
Sin da metà marzo, da quando le Fiamme gialle di Mirano hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione di Rigato, in via Dante 20 a Vigonovo, con il conseguente sequestro di cellulare e computer, il broker ha chiuso ogni rapporto con chiunque. Chiuso nel suo appartamento dove fino a poco tempo fa risiedeva con la madre, morta a fine marzo, non ha mai aperto a nessuno. Dalla sua abitazione, attraverso le telecamere di sorveglianza puntate all’esterno, era in grado di controllare il continuo viavai di persone che lo stavano cercando. All’inizio di maggio, di notte, qualcuno gli ha tagliato le ruote della Range Rover parcheggiata sotto casa. Dopo tale ed eloquente azione intimidatoria, Rigato ha preferito allontanarsi da Vigonovo. Nessuno sa dove si sia stabilito. Non lo saprebbero neppure gli inquirenti che stanno indagando sul caso. Per ora Rigato risulta essere solo indagato e sul suo conto non sono state emesse restrizioni di alcun genere. Comunque sia, dalla sua cassetta qualcuno ritira regolarmente la posta mentre le indagini, inizialmente assunte dalla Procura di Venezia, sono state prese in carico da quella di Milano in quanto tutto ricondurrebbe, come sopra accennato, verso la società internazionale on line di intermediazione finanziaria “AvaTrade”, con sede italiana nel capoluogo lombardo. Le denunce dei clienti truffati finora presentate alla Guardia di Finanza di Mirano sono una quarantina, ma molte altresarebbero in arrivo. Il Codacons di Bologna, che sin dall’inizio sta seguendo la vicenda, ne ha raccolto da solo una trentina.