Turismo e affari, al Tronchetto tutto come 30 anni fa. Controllo degli arrivi in mano ai "soliti noti"

Mercoledì 9 Marzo 2022 di Maurizio Dianese e Michele Fullin
Turismo e affari, al Tronchetto tutto come 30 anni fa. Controllo degli arrivi in mano ai "soliti noti"
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VENEZIA - Una scazzottata che riporta il Tronchetto a trent'anni fa, quando la banda di Felice Maniero dettava legge nell'Isola Nuovissima a colpi di motoscafi incendiati e mandibole slogate. Una scazzottata che proprio perchè non ha portato a nessuna denuncia nonostante qualcuno ne sia uscito decisamente malconcio - racconta meglio di mille inchieste come al Tronchetto sia tornata la normalità. Del resto il turismo sta tornando a colpi di decine di migliaia di presenze ogni fine settimana, con punte di 130 mila durante il Carnevale, e dunque di nuovo sul business si stanno lanciando nuovi e vecchi squali. Le decine di migliaia di turisti che sono arrivati a Venezia durante il Carnevale e che hanno parcheggiato al Tronchetto, infatti, sono state lavorate sempre dagli stessi intromettitori abusivi e regolari che da trent'anni occupano stabilmente tutte le postazioni chiave.

Nelle giornate clou c'era un esercito di intromettitori al lavoro, quasi una cinquantina, tra il people mover e il parcheggio dei bus. L'Actv al solito ha fatto zero imbarchi, mentre tutti i turisti sono stati convogliati sui lancioni. Perchè c'è poco da dire, ma la meritoria inchiesta della Procura di Venezia che nel dicembre scorso ha azzerato la banda di Gilberto Boatto, Paolo Pattarello, Gino Causin e Loris Trabujo, non poteva fare il miracolo di risolvere il problema. Che andrebbe affrontato da Comune e Forze dell'Ordine. In molti pensano che bisognava approfittare del vuoto creato dall'inchiesta per riempire quel vuoto di pattuglie di carabinieri e polizia, vigili urbani e guardia di finanza. E invece quel vuoto è stato riempito di nuovo dai soliti noti. E il Tronchetto ha rimesso indietro le lancette di trent'anni. E si è tornati ad usare le mani per conquistare gli spazi lasciati vuoti da Trabujo & Co. Solo che, arrestati i capi, non è che la banda di Trabujo sia stata smantellata.

RIOCCUPAZIONE

Gli ex di Trabujo e ne sono rimasti tanti in circolazione e anche tra i più cattivi pian piano sono tornati al Tronchetto ed hanno trovato i loro posti occupati da altri. E così ogni giorno sono discussioni e liti visto che i nuovi e i vecchi vogliono difendere con i denti il nuovo business del turismo che riparte dopo due anni di stop. Un paio di settimane fa gli ex di Trabujo erano stati addirittura allontanati dagli imbarcaderi, messi in seconda fila, ad attendere il loro turno, loro che erano abituati a comandare. E nelle giornate clou del Carnevale sono iniziati i litigi. Per arrivare alla scazzottata. Che non sarà l'ultima, visto che si tratta di trovare un nuovo equilibrio in un posto che da un po' ricomincia a macinare migliaia di turisti ogni week end.

CARNEVALE

Un segnale in questo senso lo si è avuto a Carnevale, la prima occasione da due anni a questa parte di turismo veramente di massa, con i pullman tornati a occupare i piazzali dell'isola. Sabato (98mila arrivi) e domenica (93mila) hanno sancito quell'inizio di ritorno alla normalità che tutti auspicavano (guerra permettendo) e anche la macchina del Tronchetto ha cominciato a ingranare dopo un lungo periodo di fame in cui le barche erano ferme nelle cavane per mancanza di passeggeri. Durante quei giorni caldi, in cui la città era costantemente tenuta sotto controllo dalle telecamere e da decine di pattuglie delle forze dell'ordine, al Tronchetto non c'era nessuno. O meglio, non abbiamo visto nessuna divisa, eccezione fatta per due guardie giurate incaricate di far rispettare i turni sui pontili galleggianti comunali di imbarco e sbarco passeggeri. Di forze dell'ordine, nessuna traccia. Ed è un peccato, un'occasione persa, poiché vedere una pattuglia fissa a passeggiare lungo la fondamenta tra il people mover e i vaporetti costituirebbe certamente un deterrente a comportamenti poco trasparenti.

VAPORETTI DISERTATI

A cominciare dal sistematico dirottamento dei flussi di turisti verso i lancioni privati, in modo che quasi nessuno salga a bordo dei vaporetti di Actv. È vero che la figura dell'intromettitore è passata un po' di moda, poiché le società e cooperative Gt si accordano a monte con i tour operator: i gruppi vengono incanalati in questo modo verso gli approdi. Viaggiatori singoli o famiglie in macchina si guardano intorno e basta poco, anche solo un gesto delle braccia, per indirizzarli verso il lancione in procinto di partire. L'imbarcadero Actv ex Mercato in quei giorni in cui migliaia di persone affollavano la riva era completamente vuoto, pur trovandosi in una posizione strategica rispetto al parcheggio arrivi pullman turistici e al people mover (anch'esso usato con parsimonia dai turisti). Forse anche perché manca una biglietteria. Poco affollato l'imbarcadero situato di fronte alla sede dell'Actv, che subisce la deviazione continua degli arrivi. Per Actv evidentemente non c'è problema: lo stesso mezzo via canal Grande si riempirà comunque a piazzale Roma e poi alla stazione (almeno nei giorni ad alto afflusso). Ma quelli che fanno il giro per il canale della Giudecca? D'altronde, nessuno nell'azienda pubblica ha mai pensato di mettere in strada degli informatori che possano indirizzare i turisti sulle linee pubbliche. Una volta era per paura che non lo facevano, ma ora che al Tronchetto si trovano il quartier generale del Comune e della polizia locale e tra poco tempo anche una stazione-fortino dei carabinieri, questo problema non dovrebbe sussistere. I fatti recenti descrivono una situazione ben differente: la ripresa delle contese per il controllo del territorio, come se il Tronchetto urbanizzato fino all'ultimo centimetro fosse quella terra di nessuno tutta erbacce e baracche dell'epoca in cui la banda dei Mestrini faceva il bello e il cattivo tempo.

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