Ricatto a luci rosse per spillarle soldi: condannato. Si erano conosciuti su Facebook

Domenica 15 Gennaio 2023 di Teresa Infanti
Un uomo di Concordia condannato per un ricatto a luci rosse

PORTOGRUARO - Le spilla parecchi soldi con l’inganno e, una volta denunciato, la minaccia di diffondere le sue foto osé. Arriva ancora una volta dal Veneto orientale una triste vicenda amorosa a cui ha messo fine in questi giorni il Tribunale di Pordenone, che con la sentenza del giudice monocratico Francesca Vortali ha condannato G.F., fino a poco tempo fa residente a Concordia Sagittaria e poi trasferitosi in provincia di Varese, per truffa e tentata violenza privata nei confronti di E.A., anche lei residente nel territorio.

CONOSCIUTI SU FACEBOOK
La vicenda risale al 2020.

Dopo essersi conosciuti su Facebook, i due iniziarono una relazione sentimentale. Con la promessa di divorziare dalla moglie e di formare una nuova stabile unione con la donna, l’uomo riuscì, sfruttando l’incondizionata fiducia della nuova compagna, a farsi consegnare in pochi mesi, promettendo di restituirle, diverse somme di denaro per un importo complessivo di oltre 20mila euro. Non contento, si era fatto poi consegnare dalla signora anche tre assegni bancari, di cui solo due sottoscritti da lei, con la promessa di “non incassarli”, ma di volerli usare solamente come testimonianza della sua disponibilità economica verso un amico verso cui era debitore. Contravvenendo alla promessa e apponendo pure una firma falsa, l’uomo aveva però utilizzato l’assegno, dell’importo di 430 euro, per pagare il premio assicurativo della propria automobile. 

DENUNCIA E MINACCE
La donna, delusa e arrabbiata, si era allora decisa di troncare la relazione e di sporgere, nel febbraio 2020, una querela davanti ai Carabinieri di Portogruaro. Appresa la notizia, G.F. le aveva quindi inviato delle fotografie che la ritraevano a seno scoperto, iniziando a minacciarla di mostrare questi scatti imbarazzanti ad altre persone se non avesse ritirato la denuncia. «Un obiettivo che non è stato raggiunto - spiega l’avvocato difensore della donna, Alfredo Piscicelli Majori, di Mestre -, grazie alla ferma determinazione e al coraggio della mia assistita». Il giudice, ritenendo fondati entrambi i reati contestati, quello di truffa e tentata violenza privata, ha condannato l’imputato ad un anno di reclusione, mille euro di multa e al pagamento delle spese processuali. Inoltre, l’uomo è stato condannato anche al risarcimento dei danni in favore della donna, che si era costituita parte civile, e al pagamento di una provvisionale, immediatamente esecutiva, di 10.430 euro oltre al rimborso delle spese legali per l’assistenza della parte civile nel processo. 

TRUFFA
«Non è tutto. Accogliendo le sollecitazioni della difesa della parte civile – spiega ancora l’avvocato Piscicelli Majori – il giudice ha disposto l’invio degli atti alla Procura della Repubblica di Pordenone affinché valuti la ricorrenza dei reato di truffa anche in relazione alle copiose somme di denaro che l’uomo si era fatto consegnare dalla donna nel corso della sciagurata relazione sentimentale. Insomma, una triste vicenda processuale che si è correttamente definita con questa sentenza». 

Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 07:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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