Caos sulla linea Adria-Venezia Dura, protesta dei pendolari

Mercoledì 9 Gennaio 2019 di Diego Degan
Caos sulla linea Adria-Venezia Dura, protesta dei pendolari
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CAVARZERE - Autobus sostitutivi, tra Adria e Cona, da oggi a sabato 12 gennaio, sulla linea ferroviaria Adria-Venezia. Se si trattasse di una linea normale, sarebbe un disagio di poco conto, per gli utenti. Ma il problema è che questa modifica programmata del servizio, anche con variazione delle fermate, si verifica su un percorso falcidiato da ritardi e disservizi e arriva dopo una analoga interruzione, durata nove giorni, del trasporto su rotaia e altri due giorni di patimenti che hanno provocato una sorta di sollevazione tra gli utenti della vaca mora. Dal 29 dicembre al 6 gennaio, infatti, il servizio di trasporto era stato svolto su gomma, da Adria a Mestre, per «lavori di manutenzione e  ammodernamento dell'infrastruttura» che dovevano essere l'ultima tranche di una serie di interventi programmati, per un costo di 18 milioni di euro, sulla rete di Sistemi Territoriali, la società regionale che gestisce anche le linee Chioggia-Adria, Adria-Rovigo e Rovigo-Verona. Il 7 gennaio, al momento del presunto ritorno alla normalità, è successo di tutto, fin dal mattino presto. Il treno delle 5.10, da Adria, è partito alle 5.35 e, scrive un utente «è indecente: una sola carrozza ed escrementi di uccello (credo) sui sedili e olio sul pavimento». Il treno 91568 delle 7.29 a Cona, fermo in stazione a Cavarzere con 36 minuti di ritardo, il treno 91569, delle 7.39 a Cavarzere, a sua volta, era in ritardo di 26 minuti e il numero 91564, delle 7,12 a Mira Buse, era fermo a Casello 11, con un ritardo di 51 minuti. Non è andata meglio nel pomeriggio, con ritardi di 10 e 20 minuti (poi aumentati nelle stazioni intermedie) rispettivamente per i convogli in arrivo a Mestre alle 14.30 e in partenza per Adria delle 14.32 «per un guasto temporaneo agli impianti». E ieri il disservizio è andato in replica. Il treno delle 7.10, Adria-Venezia, alle 8.50 solo a Mira Buse (35 minuti). «Insulti esauriti» commenta amaramente un pendolare. Una studentessa si è salvata solo perché aveva un esame orale, invece che scritto, altrimenti, con il ritardo accumulato, non avrebbe potuto sostenerlo. Una mamma racconta dell'abbonamento-studente fatto dalla figlia sul tratto Casello 11-Mestre: «pensavamo fosse la soluzione migliore dice ma che delusione! Dall'inizio dell'anno ha già fatto una decina di ritardi, son più le volte che la accompagno io a Mestre». Senza contare un aumento, dall'inizio dell'anno, del costo degli abbonamenti pari al 2 per cento per ogni tratta chilometrica. E oggi entrano di nuovo in scena i bus sostitutivi, a causa di «lavori di manutenzione». «Quelli che dovevano terminare la settimana scorsa?» Si chiedono gli utenti. 

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