MESTRE La borsa gialla di Roberta Zampirollo, 71 anni, veneziana della Giudecca, è ancora incastrata tra il cofano e il fanale anteriore sinistro della macchina che ieri pomeriggio l'ha uccisa mentre attraversava sulle strisce pedonali assieme alla nipote. Erano più o meno le 17.30 in viale Ancona a Mestre, ed è stato un attimo: a tagliare la strada delle due donne è arrivata una Dacia.
IL RITRATTO Roberta Zampirollo abitava in campo Marte alle Zitelle, alla Giudecca. La sua è una tragedia che ha colpito tutta l'isola e chi la conosceva. Era parte di una famiglia di quelle che tutti considerano brave persone, già minata dalla perdita della figlia due anni fa in giovane età. Assieme al marito, pensionato che per una quarantina d'anni aveva faticato nei cantieri Ex Lucchese, avevano conosciuto il dolore di dover dire addio alla figlia, riversando tutto l'amore possibile verso la nipote, con lei negli ultimi minuti di vita. Roberta ha lavorato per molti anni nel settore delle pulizie ed era molto legata alla nipote che lavora al Lido, in un supermercato, ma che abita a Sacca Fisola. La perdita della donna ha scosso Gigi Giordani, presidente del Circolo Nardi e nel direttivo del Psi, che per anni aveva condiviso con la famiglia il percorso politico: «Era una bravissima persona, ogni volta, quando si poteva, ci scambiavamo baci e abbracci. C'era un rapporto fraterno sia con lei che con il marito, al quale siamo molto vicini per la perdita. Avevano deciso di iscriversi al partito dove si sono spesi fino alla malattia della figlia». Un ennesimo dramma che si consuma per l'isola veneziana: «È sempre difficile affrontare questi momenti, in cui non c'è mai niente da dire, se non testimoniare tutto l'affetto possibile a chi si trova al centro delle tragedie», continua Giordani. L'esponente del Psi si lascia andare ad un ultimo saluto di commiato: «Sono vicino a tutta la famiglia, mi dispiace di cuore perché è una bellissima famiglia».