VENEZIA - Le staffette con medici, forze dell'ordine, ambulanze, voli aerei per un trapianto di cuore, ma non solo.
Le più impegnative sono arrivate da due persone. All'ospedale di San Donà di Piave il personale del centro locale trapianti con il coinvolgimento di varie unità operative ospedaliere, ha prelevato cuore, polmoni, fegato e reni.
Il cuore, in particolare, è stato prelevato di notte, scortato all'aeroporto di Venezia e trasferito in Piemonte dov’è stata salvata la vita ad un ragazzo. Questa donazione ha coinvolto oltre 100 persone in una staffetta contro il tempo per poter svolgere il trapianto nel giro di poche ore. Il tutto si è concluso con successo, tanto che la Regione Piemonte in questi giorni ha formalmente ringraziato il centro locale trapianti dell'Ulss 4 coordinato dalla dottoressa Elena Momesso.
Più impegnativa è stata la donazione dei polmoni. L'equipe medica arrivata in aereo per prelevare gli organi è dovuta atterrare a Bologna a causa della fitta nebbia presente all'aeroporto di Venezia. L'Ulss 4 ha quindi inviato un’ambulanza in Emilia Romagna per recuperare il personale medico e trasferirlo all'ospedale di San Donà.
«Nell'ultimo mese sono state effettuate due donazioni di organi e tre di multi tessuto che ci hanno permesso di aiutare una decina di persone, in Veneto, Piemonte e Lombardia» spiega la dottoressa Elena Momesso.
«Un ringraziamento sincero alle famiglie dei donatori e auspico che sempre più persone abbiano questa sensibilità nei confronti del prossimo perché la richiesta di organi purtroppo è sempre maggiore alla disponibilità ed è costante – aggiunge il direttore generale Mauro Filippi – Ma un grazie doveroso anche al grande lavoro svolto dal personale coinvolto nelle donazioni: medici, sanitari, forze dell'ordine, corrieri, autisti di ambulanza, i piloti di aereo ed altri ancora, perché la buona riuscita di ogni trapianto è possibile solo in presenza di un lavoro di squadra com'è stato fatto».
Il centro locale trapianti dell'Ulss 4 opera nei tre ospedali aziendali del Veneto Orientale, è costituito da un gruppo di una ventina di persone e ad ogni evento coinvolge l'intera struttura: dalla direzione sanitaria al laboratorio, ma anche chirurghi, neurologi, cardiologi, infermieri e altre professionalità, allo scopo di compiere il trapianto in tempi rapidi e senza errori che possano compromettere l’evento.