Traffico acqueo in canal Grande: niente è cambiato da quel maledetto 13 agosto 2013

Sabato 18 Agosto 2018 di Michele Fullin
Traffico acqueo in canal Grande: niente è cambiato da quel maledetto 13 agosto 2013
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VENEZIA - Cinque anni passati per niente, verrebbe da dire, osservando il canal Grande dal ponte di Rialto alla stessa ora di quel maledetto 13 agosto 2013 quando morì in seguito ad un incidente provocato da mancate precedenze ai vaporetti, il tedesco Joachim Reinhart Vogel.
 



Se non fosse da piangere, sembrerebbe una barzelletta il confronto tra quanto prevedevano i 26 punti elaborati e approvati dalla giunta Orsoni il 26 agosto 2013, meno di due settimane dopo il tragico evento. Qualcosa è stato fatto, occorre darne atto, ma è davvero troppo poco, anche consideranno che si sono alternate un'amministrazione di centrosinistra, un anno di regime commissariale e tre anni di amministrazione Brugnaro (civica) più centrodestra).
 
GLI OSTACOLIIl primo dei 26 punti elaborati dall'allora assessore Ugo Bergamo riguardava proprio la revoca delle concessioni di spazi acquei a tutte le barche da lavoro e la ricollocazione al Tronchetto. Oggi sono tutte ancora lì. Il punto 2 era la revoca dei pontiletti pubblici e privati non dedicati a servizio pubblico o di pubblico interesse. Ebbene, sono addirittura aumentati di numero e il canal Grande nei punti più stretti non è stato liberato.
TRAFFICOQui qualcosa è stato fatto, come l'obbligo di percorrere il rio Novo per taxi e noleggi con esclusione dei taxi in turno. Alle barche da trasporto cose era stato vietato il transito oltre metà mattinata, ma così non è, anche perché le gondole sarebbero dovute rimanere ferme per tutto il periodo in cui lavorava il trasporto merci. Apriti cielo, accadde il finimondo e si arrivò a una non soluzione. Ha retto il divieto di transito sotto Rialto dalle 6 alle 12 per i privati.
SERVIZIO DI LINEAQui l'unica cosa fatta è stata la riduzione della frequenza della linea 1, poi quest'anno recuperata parzialmente con l'1 barrato. Per il resto, della differenziazione dei pontili tra Actv e Alilaguna non se ne parla così come della sovrapposizione in canal Grande delle linee Actv e Alilaguna, che inizialmente servivano il perimetro della città.
GONDOLEIl Piano prevedeva la ridefinizione degli stazi vicino ai pontili, cioè il loro allontanamento con la creazione di una zona di rispetto. Sono tutti al loro posto malgrado la grande pericolosità. Poi c'era il divieto di imbarco passeggeri dallo stazio Danieli in rio del Vin e si continua a caricare. Poi, la individuazione di una zona protetta in Bacino per il transito delle gondole e di anche questo non c'è traccia. È stato però apposto ad ogni gondola e sandolo un numero di licenza e l'obbligo dell'esposizione dei prezzi. Una misura non condivisibile era il punto 18 con la revisione dei traghetti da parada, mantenendo in servizio solo quelli più frequentati. È ciò che accade adesso, malgrado i gondolieri da anni puntino al ripristino di quasi tutti i traghetti, che sarebbero un antidoto naturale all'alta velocità in canal Grande.
CAROVANEQui c'è da piangere Dall'iniziale divieto delle carovane di taxi in canal Grande dalle 9 alle 20, si è passati a una sostanziale deregolamentazione, con il risultato che poche licenze (sempre quelle) fanno le carovane con a bordo cinesi o coreani non adempiendo a un servizio pubblico ma facendo servizio turistico non autorizzato. Inutile citare il divieto di sorpasso e l'obbligo della destra.
CONTROLLIIl punto 21 prevedeva postazioni fisse di controllo: quelle poche che c'erano sono state abbandonate.
Il punto 22 prevedeva l'integrazione del sistema Argos (telecamere) con l'obbligo di trasmettitori Gps bordo di tutte le barche con possibilità sanzionatoria. Inutile dire che su questi aspetti, che davvero sono importanti per la limitazione della velocità è stata alzata la bandiera bianca, dopo un primo timido ricorso al Tar.

Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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