VENEZIA - Simboli fallici in testa, goliardia, cori e tante magliette uguali con scritte a sostegno (o burla) di sposo o sposa.
Resta da capire se Venezia, con le sue fragilità e i suoi difficili equilibri, sia in grado di sostenere anche questo tipo di eccessi. Il Comune ci ha messo una pezza nel pre-covid, prevedendo nel regolamento comunale un apposito capitolo dedicato proprio ai tour alcolici, come conferma il comandante della Polizia locale Marco Agostini: «Le sanzioni per chi fa i cosiddetti tour alcolici partono da 400 euro più il daspo urbano, perciò anche chi viene a fare addio al celibato o nubilato non deve stare tranquillo, perché beve». Sulla giornata di ieri, Agostini conferma come si sia trattata di una occasione insolita, in cui è stato difficile arginare il fenomeno: «Oggi (ieri, ndr) è stata una giornata particolare dovuta al fatto che nella mattinata era presente il presidente della Repubblica, quindi praticamente tutto il contingente era dedicato ai relativi servizi, mentre nel pomeriggio c’era un numero minimo di operatori a disposizione». Un fatto legato alla turnistica, che quindi ha richiesto maggiore presenza durante la visita di Mattarella, a discapito del resto della giornata. Anche l’assessore alla sicurezza Elisabetta Pesce ha detto la sua: «Abbiamo fatto una commissione mercoledì, abbiamo trattato i tour alcolici e i numeri dei daspo sono significativi, i controlli ci sono, ovvio che bisogna che in qualche modo venga fatta informazione e comunicazione oltre alla repressione». Pesce invita al buonsenso: «Finché sono feste di celibato o nubilato e lauree svolte in maniera civile, va bene, ma quando si va oltre al decoro e un minimo di civiltà si deve intervenire». A sostegno, l’assessore ricorda i numeri diffusi qualche giorno fa: «A livello nazionale in tutto il territorio sono stati effettuati 3500 provvedimenti di daspo. Mille sono avvenuti solo nel Comune di Venezia, vuol dire che l’attività di controllo c’è, quindi è questo il messaggio che deve passare sia in laguna, ma anche, per altri motivi, in terraferma».