Tom Cruise, il set a San Marco, Palazzo Ducale a lume di candela

Mercoledì 4 Novembre 2020 di Costanza Francesconi
Tom Cruise, il set a San Marco, Palazzo Ducale a lume di candela

VENEZIA-  Piazza San Marco è vuota. Parrebbe chiusa - non è così - al consueto passaggio pedonale. A movimentare quest'atmosfera silenziosamente metafisica è tornato il rumore di passi dello staff di Lybra, che affolla i masegni tra l'ingresso della Basilica e il campanile. Il settimo episodio di Mission Impossible è di nuovo in scena. In programma, fino a domani - giovedì - le riprese di Tom Cruise ambientate nella residenza ducale.

A darne prova è il calpestio regolare con cui gli uomini della troupe caricano e scaricano le attrezzature cinematografiche. La produzione è nuovamente all'opera con lo stesso entusiasmo dei giorni di lavoro in campo San Giacomo dall'Orio, prima che tutto si arrestasse a causa dei contagi registrati tra i membri dello staff. 

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I dubbi attraversati nelle ultime ore, sorti dalla dicitura dell'ultimo Dpcm riguardo i luoghi della cultura, sembrano sventati. La chiusura totale dei musei è data per assodata. Non interessa tuttavia l'affitto delle sale monumentali di Palazzo Ducale - set prescelto per le inquadrature dell'agente Hunt in abiti da festa. Nelle prossime quarantottore, l'Action Team lavorerà per completare la pellicola in quella che rischiava di risultare agli atti come una notte al museo. Nonostante il sipario calato in piazza su molte realtà veneziane, all'angolo del Tesoro di San Marco si accende così uno spiraglio luminoso. File di candele bianche, ognuna protetta dal suo raffinato cilindro di vetro, aspettano di entrare dalla Porta della Carta.

 

Ad attenderle, l'allestimento delle scene in programma per il divo hollywoodiano. Approfittando di una viabilità insolitamente agile, l'équipe può procedere a ritmi serrati: non incontra i turisti in coda per visitare la basilica, ma solo le innocue file di tessere dei mosaici bizantini. In questo surreale momento storico, tra un ciak e un buona la prima, salta però all'occhio un inalienabile pregio della città lagunare. Quello di essere un museo ma a cielo aperto, salvo per ora dalla legge degli uomini. 

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