Coronavirus, riaperture: torna a vivere la storica libreria la Toletta

Martedì 14 Aprile 2020
Coronavirus, riaperture: torna a vivere la storica libreria la Toletta
VENEZIA - Uno dei primi acquisti è stata una «Divina Commedia» della collana Meridiani, comprata da una nonna per i 18 anni del nipote. La riapertura stamani a Venezia della storica libreria «Toletta», un'istituzione per la città, è stato un piccolo assaggio di libertà, una ventata di cultura toccata con mano, dopo un mese e mezzo di vita 'distanziatà a causa del Coronavirus.

Come le altre librerie e cartolerie del Veneto, ha potuto rialzare le serrande grazie alla nuova ordinanza regionale, che in Veneto consente l'attività di questi esercizi due volte la settimana, con il rispetto delle norme di sicurezza, su tutte l'uso di mascherine e guanti. A due passi dall'Accademia, la Toletta è il punto di riferimento per professori universitari e studenti di tutte le età; ha un vasto assortimento di testi, dai classici, alle fiabe per bambini, fino al repertorio dei tecnici, specialmente, arte e architettura. Nata nel 1933 ed oggi guidata dall'erede della famiglia fondatrice, Giovanni Pelizzato, era già stata danneggiata dall'acqua alta dello scorso novembre «che aveva letteralmente spazzato via 3.800 libri - spiega il titolare - Ci siamo rialzati, ma non ci eravamo rimessi completamente in sesto che è arrivata questa nuova mazzata. Abbiamo lavorato con le consegne a domicilio. Ma non è lo stesso».

«Nei nostri 70 metri quadrati - spiega Pelizzato - sanifichiamo banchi e scaffali con alcol più volte al giorno, dopo una pulizia di fondo che abbiamo fatto prima di riaprire. Davanti alla cassa e sul tavolo di consegna abbiamo messo una barriera in plexiglass; non entrano più di 4 persone alla volta, e c'è l'obbligo di usare guanti e mascherina». La Toletta era nata come negozio che 'riciclavà libri scolastici, pulendoli, incollandone e cucendone nuovamente i dorsi, e rimettendo a nuovo i fascicoli. Da bottega artigianale è divenuta negli anni una fornitissima libreria. Giovanni Pelizzato ne ha fatto anche luogo di incontri culturali. Qualche anno fa ha ospitato, tra gli altri, Matteo Renzi, che da sindaco di Firenze iniziava la scalata alla politica nazionale. Il titolare racconta di aver dovuto bloccare anche l'afflusso di clienti, visto il limite di 4 persone alla volta. Lamentele? «nessuna - risponde - a parte l'obbligo di fare in fretta per cedere il posto ad altri, e non poter assaporare, come di solito si fa, il profumo dei libri».

Felicissimo un bimbo entrato con la mamma, che ha saccheggiato il reparto dedicato all'infanzia. «È un lettore appassionato - racconta la donna - e fino ad ora doveva leggere libri di asporto.
Oggi ha potuto rituffarsi sui colori e sulle sue fiabe». Clienti affezionati sono subito arrivati alla porta della Toletta. Come un signore di mezza età: «Ho potuto finalmente tornare a riempirmi gli occhi e a curiosare come facevo sempre. E un libro l'ho comprato». Altri affamati di lettura si sono buttati suoi gialli, ma come sempre hanno vinto i classici, «non quelli antichi - dice un ragazzo - Io ho preso un pò di '900». Un altro, studente di lingue, ha preferito «la mitteleuropa, con una raccolta di Conrad». E poi l'800 a farla da padrone, con Tolstoj, Schnitzler e Mann, marchiati Bur. «A stare chiusi in casa - conclude Pelizzato - è tornata la voglia di leggere e anche di qualità».
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