Venezia, il titolare delle pompe funebri va in pensione: 40% di sconto sui funerali. I parenti del defunto: «Risparmiati 1300 euro»

Sabato 10 Dicembre 2022 di Costanza Francescon
Venezia, il titolare delle pompe funebri va in pensione: 40% di sconto sui funerali. I parenti del defunto: «Risparmiati 1300 euro»
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VENEZIA - La famiglia di Toni ha risparmiato 380 euro, quella di Nane 600. I parenti di Bepi, invece, per organizzare il suo funerale ne hanno spesi 1300 in meno dalla cifra in listino. Se ve lo state chiedendo, i nomi dei defunti sono frutto della fantasia. I conti, al contrario, sono il risultato effettivo del cartello affisso alla vetrina delle Onoranze e trasporti funebri, La Serenissima di Ferraresso Comm. Loredano, in Campo Santi Giovanni e Paolo, al civico 6808. 

L’ANNUNCIO

Da circa quaranta giorni, un avviso giallo recita a caratteri neri “Per raggiunti limiti di età, dopo 54 anni di attività, ad aprile 2023 chiudo. Funerale -20% - 40%”.

L’annuncio inequivocabile nella sua chiarezza ha destato scalpore e derisione in città, additato e fotografato dalle decine di passanti fermatisi a immortalarlo, e da quelli che si sono addirittura fatti avanti per chiedere un finto preventivo. Nel tam tam di foto diventato presto virale a Venezia e oltre, è però passato sotto traccia un elemento di rilievo, cioè che quei soldi, per la precisione 2 mila e 280 euro in un campione reale di sole tre funzioni svoltesi a Venezia, sono per davvero rimasti nelle tasche dei rispettivi familiari. Da qui, il rammarico del titolare, il signor Loris, accusato di umorismo nero quando desiderava soltanto “restituire del bene a una città da cui, lavorativamente parlando, ho ricevuto tanto in quasi 55 anni di professione”. Ma facciamo un passo indietro in quello che ha preso le sembianze di uno spiacevole malinteso. “In famiglia, sono quattro generazioni che ci occupiamo di pompe funebri e fiori. Ci sono anche i Fratelli Ferraresso ai Quattro Cantoni e mio figlio Andrea, quinta generazione, a Favaro Veneto – chiarisce Loris -. Il fatto è semplice. Ho 75 anni e da quando ne ho 21, partendo da Mestre, sono arrivato a Venezia facendo questo mestiere. Il 30 di giugno 2023 mi scade il contratto e per aprile devo liberare i locali in cui sono in affitto per restituire il fondo al suo proprietario. Avrei potuto offrire i miei prodotti al loro prezzo fino all’ultimo - spiega -. Invece, proprio per dare a mia volta qualcosa alla città in cui ho operato una vita, ho scelto di fare degli sconti. Ed ecco che cosa è tornato indietro - sbotta con dispiacere -. Tra tutte le bellezze custodite da Venezia, la gente non ha avuto di meglio da fare che prendersi gioco di me, domandare preventivi fasulli e scattarsi selfie di fronte alla vetrina”. 

L’OPERAZIONE

Loris spiega che “certamente questa operazione di svendita avviene anche nel mio interesse, visto che devo comunque sgomberare il luogo dai materiali che vi si trovano. Ma so anche quanto siano in difficoltà la maggior parte delle persone, le stesse che al supermercato cercano le offerte, e prima di decidersi per un servizio funebre, confrontano decine di alternative. È stata fatta dell’ironia senza comprendere la bontà delle intenzioni - sottolinea -. Sono amareggiato. Sapendo come in quest’ambiente si arrivino a spendere migliaia e migliaia di euro per un animale venuto a mancare, lesinando invece per un parente, persino sulle epigrafi da appendere in città. Guai che non accorrano troppi conoscenti - continua Loris -, e si rischi di affittare un taxi in più. Così facendo, propongo prezzi inferiori a quelli di mercato, dopo che già dal 2004 ho aggiunto nel prezzario il funerale base per famiglie indigenti a 1290 euro. È chiaro che chi è più benestante non verrà da me - aggiunge -. Ma la qualità del mio lavoro è sempre la medesima. Si trattava di accogliere un gesto di generosità, invece la stupidità della gente ha trovato più facile travisare”. 

Ultimo aggiornamento: 17:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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