Tintoretto, l'atto di morte di Jacopo Robust "salvato". Era custodito tra le carte della chiesa della Madonna dell'Orto a Venezia

Martedì 20 Dicembre 2022 di Francesca Catalano
Tintoretto, l'atto di morte di Jacopo Robusti trovato e "salvato"

È uno scrigno prezioso, a dir poco unico. Testimonianze di storia e di vita straordinarie racchiuse in un archivio. Ed è proprio tra le carte di secoli alla chiesa della Madonna dell'Orto, nel sestiere di Cannaregio a Venezia, che è stato salvato il documento più prezioso: l'atto di morte di Jacopo Robusti detto Tintoretto.

Un salvataggio importante, soprattutto per gli studiosi, che fa il paio con le poche certezze sulla data di nascita dell'artista veneziano che oscilla tra il 1518 e il 1519. E ieri i risultati del lavoro di restauro dell'archivio sono stati presentati in un incontro dai funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per il Veneto e il Trentino-Alto Adige, Lucia Piastra, Angela Domenica Losito e Patrizia Rocco, alla presenza del parroco padre Ferruccio Cavaggioni e di padre Vittorio Buset, esperto di Tintoretto, che ha poi guidato i partecipanti alla riunione alla scoperta dei dieci teleri del pittore conservati in chiesa e che sono tra i tesori dell'edificio veneziano.


PREZIOSI
L'archivio, ospitato in uno spazio tra canonica e patronato in quattro metri lineari, consta in 139 faldoni per un totale di 663 unità archivistiche tra fascicoli, registri e filze. Un vero e proprio tesoro fatto di documenti religiosi, atti di nascita e di morte tra i quali anche dati inerenti nascite e matrimoni dei figli di Tintoretto, compresa l'amata figlia e artista Marietta: «L'archivio presenta una documentazione molto varia che permette di fare indagini di ogni tipo, sia dal punto di vista economico che sociale. - ha spiegato poi Patrizia Rocco - Fino al 1871 infatti la parrocchia registrava nascite, battesimi, matrimoni e morti e la sua attività era paragonata a quella comunale». Insomma, uno sguardo a tutto tondo su una zona popolare di Venezia, con i suoi abitanti, e in questo caso ovviamente fedeli alla ricerca di un beneficio terreno o per l'Aldilà.


L'INTERVENTO
I lavori di sistemazione dell'archivio si sono svolti tra l'ottobre 2021 e il marzo scorso ed erano iniziati dopo l'appello lanciato da alcuni studiosi che lamentavano il precario stato di conservazione. Così, grazie ad uno stanziamento del Ministero della Cultura nell'ambito di un progetto di conservazione degli archivi parrocchiali e del Patriarcato di Venezia, si è potuto procedere al restauro effettuato con gli esperti del laboratorio Frati&Livi di Castelmaggiore a Bologna. «Dopo le segnalazioni di degrado - ha spiegato Angela Domenica Losito della Soprintendenza -, e un primo sopralluogo, verificando che era stato compiuto un primo intervento di indagine tra il 2000 e il 2004, si è deciso di procedere. Lo stato di salute dei materiali era precario: attraverso controlli a campione abbiamo trovato lembi di registri strappati, dorsi di volumi slegati, tracce di umidità e muffe. Era indispensabile, quindi, un intervento risolutorio».


I REGISTRI
E così si è passati alla seconda fase dell'operazione Tintoretto. Si è proceduto alle spolvero delle buste d'archivio e ad un trattamento di disinfestazione ed è stato durante queste operazioni che sono stati presi in mano per il restauro i Registri canonici del 1500, in particolare il registro dei morti 1591-1604 n.3 che alla carta n.19 conteneva il certificato di morte di Tintoretto che recita: adi 31 majo 1594 e morto messer Jacomo Robusti ditto Tintoretto de etta de anni 75 e amalatto giorni quindese da frieve. Un documento importantissimo che fa il paio solo con pochi altri conservati alla Biblioteca Apostolica Vaticana a Roma e alla Biblioteca Marciana a Venezia, e che riguardano gli incarichi di lavoro del pittore. «L'atto di morte si presentava particolarmente usurato e necessitava di un intervento immediato con un restauro rapido, secondo le tecniche a secco. Le carte non sono state lavate come si fa abitualmente perché si temeva che l'inchiostro, già sbiadito, potesse perdere ulteriormente intensità - continua Losito - Inoltre il registro è stato spolverato; sono state legate le carte che nel tempo si erano staccate e sono state realizzate le velature dei margini».


IN SICUREZZA
Così il documento è stato messo in sicurezza, anche se per un restauro vero e proprio bisognerà attendere nuovi fondi. Intanto alcuni pannelli vicino alla tomba dove riposa Tintoretto sono stati sistemati per illustrare l'intervento ai visitatori. «I pannelli riproducono in grande il delicatissimo lacerto di carta ormai sempre più consumato - ha spiegato Lucia Piastra - La speranza è che gli studiosi possano avvalersi sempre più della riproduzione presente nel pannello piuttosto che dell'originale».

Ultimo aggiornamento: 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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