MESTRE - La Digos di Venezia oggi - 20 febbraio - esaminerà i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza comunali per identificare qualcuno e procedere con eventuali provvedimenti, daspo compresi.
Fuor di metafora, è stato Mestre e nel dettaglio l'imbocco di via Piave proprio di fronte alla stazione ferroviaria, il terreno di scontro fra supporter alabardati e... resto del mondo. Tutto per colpa dell'attesa per la coincidenza per l'intercity diretto al capoluogo giuliano. Circa 40 minuti. Tempo sufficiente a scatenare il putiferio poco dopo le 21.30 di sabato fra tifosi giuliani e un gruppo di tunisini.
Che le opposte fazioni siano venute alle mani per fanatismo legato al pallone non è dato sapere. Certo è che l'allarme sul fronte ordine pubblico c'è stato, tanto che residenti e passanti hanno chiamato il 113 per un intervento immediato. Si temeva infatti il peggio specie quando qualcuno ha infranto delle bottiglie di vetro e ha impugnato a mo' di arma i colli rotti. Sul posto sono arrivate pattuglie delle Volanti, dei carabinieri, dei vigili urbani e anche dell'esercito per gestire la situazione che a tratti ha rischiato di degenerare. A fatica i tifosi della Triestina sono stati spinti verso la stazione e qui, una volta radunati e calmati, si è proceduto con la chiusura degli accessi fino alla partenza del treno per Trieste con a bordo tutta la tifoseria biancorossa, facinorosi inclusi.
L'intermezzo violento si è verificato lungo la strada del rientro una volta terminata, alle 16.30, la partita Padova-Triestina del campionato di serie C, che si è giocata all'Euganeo. Con ogni probabilità il pareggio 1-1 agguantato dai padroni di casa in zona Cesarini non è andato giù ai sostenitori ospiti che poi hanno sfogato la loro rabbia giusto alla prima occasione. O per meglio dire al primo contatto. A far scattare la scintilla, sarà stata sufficiente una parola di troppo o un classico sfottò.
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