Ticket d'accesso a Venezia, residenti furiosi: «Costretti a esibire la carta d'identità per circolare in centro storico»

Lunedì 30 Gennaio 2023 di Filomena Spolaor
Ticket d'accesso a Venezia, residenti furiosi: «Costretti a esibire la carta d'identità per circolare in centro storico»

MESTRE - L'annuncio del contributo d'accesso non è stata digerita da alcuni cittadini, tanto che dalla «mancata comunicazione pubblica della presentazione da parte dell'amministrazione» è nata un'assemblea, cui ieri in una sala parrocchiale in via Manzoni a Carpenedo hanno partecipato 130 persone.

Organizzata da residenti di Venezia e della terraferma «senza nessuna bandiera», per discutere delle perplessità poste dal contributo d'accesso che dovrebbe partire dal prossimo luglio.

LE OBIEZIONI

Tra le ragioni per le quali i cittadini contrastano la formulazione del Regolamento c'è che «un sistema con un contributo variabile tra i 3 e i 10 euro non scoraggerà i visitatori a entrare in città». Si tratterebbe «dell'ennesimo sovraprezzo volto a colpire le tasche dei meno abbienti e dei non pernottanti» come ha spiegato Giovanni Di Vito. Questi ha ricordato come la proposta sia nata nel 2016 dal tentativo di risolvere il problema dell'eccesso di turismo e nella forma di tributo alternativo alla tassa di soggiorno, La novità ha previsto l'istituzione del contributo d'accesso alla città storica e alle isole minori della Laguna anche senza vettore, mentre nella legge del 30 dicembre si parlava di qualsiasi vettore. «Allora Trenitalia si era sottratto ha precisato Di Vito perché non poteva provvedere a un'integrazione della bigliettazione». Una modifica, che ha poi preso in considerazione anche chi viene a piedi, in bici, in auto. Dopo avere illustrato la piattaforma informatica realizzata da Venis, accedendo alla quale «si può ottenere il titolo da esibire in caso di controlli», Di Vito è passato agli esclusi.
Secondo il regolamento, per i residenti è prevista la possibilità di esibire un documento d'identità dal quale risulti la residenza. «Dovremo mostrare la carta di identità ha affermato Di Vito - ma non c'è legge dello Stato che obbliga a portare il documento con sè. Sebbene le esenzioni al pagamento del contributo siano molteplici, chiunque attraversi lo spazio urbano veneziano si troverà a essere controllato e dover giustificare i propri spostamenti e la propria presenza al suo interno. Riteniamo che ciò costituisca una grave ingerenza nella sfera privata di ognuno, oltre a complicare la vita delle persone».

RESIDENTI PENALIZZATI

L'idea emersa ieri è anche che il contributo d'accesso andrà «a colpire la quotidianità dei pochi abitanti rimasti a Venezia», costretti a giustificare le proprie relazioni. «Si tratta di soluzioni calate d'alto - ha aggiunto Di Vito - quando si doveva fare un'istruttoria pubblica da discutere con la cittadinanza e non attenersi solo alla pubblicazione di un'ordinanza sul sito del Comune». Constatazione ribadita anche dal consigliere Pd Paolo Ticozzi, che ha precisato come lo scorso settembre 11 consiglieri avessero chiesto la discussione pubblica. «Bisognava coinvolgere tutta la popolazione ha evidenziato Franco Schenkel, vice presidente della Municipalità di Venezia, Murano e Burano L'obiettivo del contributo d'accesso è colpire il turismo giornaliero, complicando la vita ai residenti. Non è stata data una risposta di metodo su come diminuisca l'impatto sul turismo a Venezia e Mestre».

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