Il Teatro Stabile del Veneto ritorna in serie A come teatro nazionale

Dopo 4 anni il ministro Franceschini riconosce il nuovo ruolo del TSV

Sabato 4 Giugno 2022 di Paolo Navarro Dina
Spettacolo al Teatro Goldoni di Venezia

VENEZIA - Il ministro Franceschini nel 2018 allora alla guida dei Beni culturali aveva declassato, il ministro Franceschini ieri ha promosso. Dopo quattro anni di serie B, il Teatro Stabile del Veneto torna nella massima serie. Il Ministero della Cultura, ascoltato il parere delle commissioni consultive, ha accettato la domanda del Tsv a far rientro nel novero dei cosiddetti teatri nazionali lasciando così la posizione di teatro di rilevanza e interesse nazionale (tric) ricoperto in quest'ultimo periodo di declassamento.

Una notizia che riconosce il ruolo centrale del Teatro Stabile grazie alle strategie messe a punto dalla rilevanza della proposta culturale affidata ad un decano come il direttore Giorgio Ferrari e all'attività svolta sul territorio: dal progetto di sistema che ha unito Padova, Venezia e Treviso fino all'accordo di coproduzione a Nordest (Bolzano, Trieste e Venezia). Soddisfatto il presidente del Tsv, Giampiero Beltotto: «Questa notizia mi è arrivata da Luca Donin (presidente di Arteven ndr) mi riempie e riempie di soddisfazione - dice - tutti coloro che lavorano nel nostro teatro.

Grazie all'equità di bilancio di Claudia Marcolin; grazie alla pace sociale con i sindacati va detto che abbiamo lavorato tutti dalla stessa parte. Questa decisione farà crescere tutto il movimento teatrale sul territorio perchè ci dà una nuova responsabilità a livello nazionale e regionale».


LE STRATEGIE
Ma quali saranno ora le prospettive? Beltotto sottolinea l'impegno della Regione e dei Comuni di Padova, Venezia e Treviso, il sostegno delle Camere di Commercio delle tre città, il ruolo nel territorio grazie alla collaborazione con Arteven. Purtroppo il teatro di prosa è in grossa crisi nel Veneto e in tutta Italia. Fa fatica, ma proprio questo ci sprona ad insistere per una progettualità di qualità. A ciò vanno aggiunti la necessità di avere i conti in ordine e la capacità di offrire un programma multidisciplinare dove il pubblico si possa riconoscere». A determinare il successo del riconoscimento di teatro nazionale non solo la proposta culturale di questi anni, soprattutto dopo l'arrivo di Giorgio Ferrara alla direzione del Teatro che ha riportato programmi e spettacoli di qualità, non solo di livello nazionale, ma anche internazionale, ma anche l'accordo con gli Stabili di Trieste e Bolzano/Trento che ha sostanzialmente catapultato il Nordest italiano nel suo complesso a vetrina nazionale, e ancor più offerto una organizzazione più efficiente e legata al territorio. Elementi che hanno senz'altro dettato legge a Roma al momento delle decisioni di re-inserire lo Stabile del Veneto tra i sette teatri nazionali.


I COMMENTI
«La cosa più bella - continua Beltotto - e che in soli quattro anni ce l'abbiamo fatta. Siamo riusciti a riconquistare la posizione che ci spettava. Ora abbiamo davanti una nuova e impegnativa sfida: quella di essere all'altezza di questo riconoscimento. Serve responsabilità e consapevolezza». Sul caso interviene l'assessore padovano Andrea Colasio: «Dopo molti anni di impegno, si torna teatro nazionale grazie anche all'acquisizione del teatro urbano delle Maddalene. Siamo partiti marginali, ma sono traguardi che abbiamo conseguito anche grazie all'Urbs Picta». Soddisfatto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «Grazie al Cda e a tutti coloro che si sono rimboccati le maniche per ottenere questo risultato e che lavorano con passione all'interno del teatro. Venezia è orgogliosa del vostro impegno perché è la dimostrazione che lavorando con passione e in squadra si possono ottenere importanti riconoscimenti. Al ministro Dario Franceschini va il nostro plauso». Da Treviso, l'assessore Lavinia Colonna Preti dice: «Gioia infinita, faremo una grande festa. Significa manna dal cielo, arriveranno più risorse. È stato premiato un lavoro di squadra che dimostra come in passato aderendo al Tsv avessimo fatto la scelta giusta».

 

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