VENEZIA - Perché veneti e cittadini metropolitani devono essere trattati allo stesso modo quando si tratta di prenotazioni delle visite a Venezia? Il tema dell'esenzione di tutta la popolazione della regione senza alcuna distinzione con chi abita a pochi chilometri da Venezia è tornato con forza all'attenzione della Commissione consiliare Bilancio (presidente Barbara Casarin) per iniziativa di consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. Il tema in discussione è la delibera-quadro sul contributo d'accesso, che dovrà essere portata in Consiglio presumibilmente a settembre e per questo erano presenti gli assessori Michele Zuin (Bilancio e Tributi) e Simone Venturini (Turismo), pronti a replicare e a rispondere alle domande sollevate.
La soglia
«Ben venga qualsiasi soluzione che permetta di incrementare la qualità del turismo - ha detto - La direzione verso cui si sta andando è positiva. La città è invasa da persone che non spendono un euro e se ciò aiuta a togliere questo tipo di turismo va benissimo. Abbiamo però sempre chiesto se fosse possibile indicare o trovare un numero di sopportabilità da utilizzare come soglia».
Zuin ha rassicurato chi teme che il costo della prenotazione porti anche a minori introiti per le attività: «Questo non darà minori introiti alle attività economiche, perché gran parte di chi arriva non spende niente. Diamo anzi la possibilità di lavorare meglio e di dare un migliore servizio».
Giorgia Pea, della Lista Brugnaro, favorevole al contributo, ha sollevato una serie di questioni che sono abbastanza condivise tra la gente: «Vorrei capire - ha chiesto - effettivamente come funzionerà il sistema del contributo tra esenti e non. Nessuno si scompone se negli Usa bisogna pagare e registrarsi nel portale governativo, ma questo lo si sa prima. Per Venezia, adesso si riesce a capire poco con tutto questo sistema di esenzioni e riduzioni. E poi, perché non è stata fatta distinzione tra residenti della Città metropolitana e quelli del Veneto? Una questione politica? Cerchiamo di capire. Mi pare un po' forte. Anche sui bambini a me stride il limite di 6 anni».
Veneti e veneziani
Anche Cecilia Tonon (Venezia è tua) sulla questione veneti arriva alle medesime conclusioni: «Se lasciamo aperte mille dighe e lasciamo entrare gratis i peggiori, chi viene in giornata a bere e ubriacarsi, a cosa serve tutto questo sforzo? I veneti sono la maggioranza degli escursionisti giornalieri e sono questi a non portare alcun contributo utile alla città. Per me questa cosa dei veneti va rivista».
Per Marco Gasparinetti (Tera e Acqua), il fatto che non si sia distinto tra veneti e metropolitani non è un bel segnale: «Il fatto di esentare il 90 per cento degli escursionisti non risolverà nulla, se non incassare qualche soldino dagli sprovveduti che non riusciranno a eludere la tassa».
Per Sara Visman (M5S) sarebbe necessario abbinare al pagamento della prenotazione una carta servizi per l'accesso agevolato ai musei o almeno ai bagni pubblici.
Infine, Paolo Ticozzi, del Pd: «Si parla di turismo di qualità. C'è un po' di ambiguità su questo: non sono convinto che chi prenota prima sia per forza un turista di qualità, né che lo sia chi spende di più. Penso alle scuole come eccezione: sono turismo di qualità anche se non spendono».