Ticket per Venezia, giusto esentare tutti i veneti? Scoppia la polemica: «Non ha senso». Decisione a settembre

Venerdì 26 Agosto 2022 di Michele Fullin
Venezia a pagamento, la polemica: «Distinguere tra abitanti della città e veneti, non possono essere esentati tutti»
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VENEZIA - Perché veneti e cittadini metropolitani devono essere trattati allo stesso modo quando si tratta di prenotazioni delle visite a Venezia? Il tema dell'esenzione di tutta la popolazione della regione senza alcuna distinzione con chi abita a pochi chilometri da Venezia è tornato con forza all'attenzione della Commissione consiliare Bilancio (presidente Barbara Casarin) per iniziativa di consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. Il tema in discussione è la delibera-quadro sul contributo d'accesso, che dovrà essere portata in Consiglio presumibilmente a settembre e per questo erano presenti gli assessori Michele Zuin (Bilancio e Tributi) e Simone Venturini (Turismo), pronti a replicare e a rispondere alle domande sollevate.

In mattinata era prevista l'audizione delle categorie economiche, mai ieri era presente solo il direttore di Confartigianato, Matteo Masat.

La soglia

«Ben venga qualsiasi soluzione che permetta di incrementare la qualità del turismo - ha detto - La direzione verso cui si sta andando è positiva. La città è invasa da persone che non spendono un euro e se ciò aiuta a togliere questo tipo di turismo va benissimo. Abbiamo però sempre chiesto se fosse possibile indicare o trovare un numero di sopportabilità da utilizzare come soglia».
Zuin ha rassicurato chi teme che il costo della prenotazione porti anche a minori introiti per le attività: «Questo non darà minori introiti alle attività economiche, perché gran parte di chi arriva non spende niente. Diamo anzi la possibilità di lavorare meglio e di dare un migliore servizio».
Giorgia Pea, della Lista Brugnaro, favorevole al contributo, ha sollevato una serie di questioni che sono abbastanza condivise tra la gente: «Vorrei capire - ha chiesto - effettivamente come funzionerà il sistema del contributo tra esenti e non. Nessuno si scompone se negli Usa bisogna pagare e registrarsi nel portale governativo, ma questo lo si sa prima. Per Venezia, adesso si riesce a capire poco con tutto questo sistema di esenzioni e riduzioni. E poi, perché non è stata fatta distinzione tra residenti della Città metropolitana e quelli del Veneto? Una questione politica? Cerchiamo di capire. Mi pare un po' forte. Anche sui bambini a me stride il limite di 6 anni».

Veneti e veneziani

Anche Cecilia Tonon (Venezia è tua) sulla questione veneti arriva alle medesime conclusioni: «Se lasciamo aperte mille dighe e lasciamo entrare gratis i peggiori, chi viene in giornata a bere e ubriacarsi, a cosa serve tutto questo sforzo? I veneti sono la maggioranza degli escursionisti giornalieri e sono questi a non portare alcun contributo utile alla città. Per me questa cosa dei veneti va rivista».
Per Marco Gasparinetti (Tera e Acqua), il fatto che non si sia distinto tra veneti e metropolitani non è un bel segnale: «Il fatto di esentare il 90 per cento degli escursionisti non risolverà nulla, se non incassare qualche soldino dagli sprovveduti che non riusciranno a eludere la tassa».
Per Sara Visman (M5S) sarebbe necessario abbinare al pagamento della prenotazione una carta servizi per l'accesso agevolato ai musei o almeno ai bagni pubblici.
Infine, Paolo Ticozzi, del Pd: «Si parla di turismo di qualità. C'è un po' di ambiguità su questo: non sono convinto che chi prenota prima sia per forza un turista di qualità, né che lo sia chi spende di più. Penso alle scuole come eccezione: sono turismo di qualità anche se non spendono».

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Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 15:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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