VENEZIA - La decisione di uniformare le tariffe delle isole al resto della città non è stata presa bene dagli abitanti delle aree meno collegate.
La testimonianza
Raccontando la sua esperienza, l'esponente socialista spiega come questo impatterà da subito sull'imminente premio culturale assegnato dal circolo Nardi: «Faccio un esempio, chi vuole portare il proprio dipinto per partecipare al concorso di pittura dovrà affrontare un balzello di 19 euro tra andata e ritorno, non è possibile. Anche perché è sì vero che il titolo dura 70 minuti, ma se c'è un po' di coda, se uno vuole fermarsi un attimo a respirare, deve comprare un altro biglietto». Senza dimenticare i risvolti sull'economia locale: «E poi, i ristoranti o i bar e le attività, come fanno a lavorare? Chi passeggia alle Zattere e magari potrebbe decidere di andare a mangiare in isola, godendosi di un panorama unico, ci rinuncia perché costa troppo». Altro problema legato alle nuove tariffazioni riguarda la scuola.
La scuola
Questa volta a sollevare il tema è Andrea Gusso, di Garanzia Civica: «L'amministrazione comunale potrebbe dimostrarsi sensibile ai ragazzi. Alla scuola Calvi di Castello o alla Duca d'Aosta alla Giudecca non sono state istituite le prime, così alcuni studenti sono costretti ad emigrare al Lido o a San Provolo, imponendo spostamenti giocoforza in vaporetto. Perché per queste poche famiglie il Comune non prevede un abbonamento Actv ridotto per lo studente minorenne e il suo accompagnatore obbligato?». Restando in tema scolastico, Gusso allarga il raggio e cambia tema, spostando l'attenzione anche sui libri di testo. Altro fattore che sotto all'ombrello della crisi economica sta facendo da spauracchio per le famiglie alle prese con il caro energia. Visto che le spese dei bilanci familiari sono in aumento per le varie vicissitudini, l'attivista lancia un'idea utile anche per chi si presenterà alle elezioni: «È già previsto che i testi della scuola primaria (elementari) siano gratuiti, dovrebbero essere tali anche quelli per la scuola secondaria inferiore (medie) e per i primi due anni di scuola secondaria superiore. Nel vicino Trentino già si fa. Inoltre, non si pensa che ad invarianza di programmi ministeriali sarebbe opportuno sospendere la continua adozione di nuove edizioni di testi così da promuovere il ricircolo dell'usato, assicurando comunque l'accesso agli e-book?». Da ultimo, il residente snocciola numeri a livello nazionale: «Le medie registrano un milione e seicento bambini, se il Governo prevedesse nel triennio ad erogare 500 euro per sostenere l'acquisto dei libri di testo, la spesa sarebbe di 800milioni su tre anni. Un'operazione da 250milioni all'anno sul territorio nazionale. Prevedendo la spesa si farebbe un'azione di benessere che accontenterebbe le famiglie delle medie, cioè circa tre milioni di persone».