Tangenti per la nuova casa di riposo, Fragomeni ai domicilari ha deciso di parlare: faccia a faccia con il suo accusatore

Giovedì 20 Aprile 2023 di Nicola Munaro
Nicola Fragomeni

SANTA MARIA DI SALA - Nicola Fragomeni si farà interrogare.
Nei giorni scorsi l'ex sindaco ed ex presidente del Consiglio comunale di Santa Maria di Sala, per mano del suo legale, l'avvocato Renzo Fogliata, ha depositato la richiesta di un faccia a faccia con il sostituto procuratore Federica Baccaglini. È lei ad accusarlo di associazione a delinquere nell'inchiesta sulle tangenti che sarebbero servite a oliare - facendoci guadagnare tutti - i meccanismi per la costruzione della nuova casa di riposo di Santa Maria di Sala. Fragomeni - che finora non aveva mai parlato - è agli arresti domiciliari dal 23 gennaio quando era stato arrestato insieme a Ugo Zamengo, già sindaco e consigliere comunale salese; al geometra e già capo dell'Ufficio tecnico in Municipio, Carlo Pajaro; all'architetto Marcello Carraro; al costruttore padovano di Borgoricco, Battista Camporese e a Mauro Cazzaro, patron della Cazzaro Costruzioni di Trebaseleghe, in provincia di Padova.

IN PROCURA
Ieri pomeriggio, 19 aprile, intanto, a inaugurare gli interrogatori dopo la notifica della chiusura delle indagini preliminari è stato il costruttore Camporese. «Il mio assistito ha ribadito la sua assoluta estraneità a tutti i reati contestati specificando che non ha avuto a che fare, se non marginalmente, con la parte politica dell'indagine - ha spiegato il suo avvocato Ernesto De Toni - Letti tutti gli atti, Camporese ha specificato che, come aveva sempre detto lui stesso, tutti i soggetti coinvolti hanno escluso la sua responsabilità e che non aveva fatto nulla di quanto contestato».

Davanti al pm ha ribadito che «si era limitato a dare il bando per la casa di riposo di Martellago, correggendo e cambiandone il nome con Santa Maria di Sala - ha continuato l'avvocato - per avere un fac-simile che servisse da base per fare l'equivalente del bando. Il tutto precisando che il Comune non era obbligato a fare un bando. Oltretutto, il bando di Martellago era un bando che avevano perso».

LE ACCUSE
Secondo il pm, Fragomeni "in qualità di promotore contattava i proprietari terrieri e imprenditori destinatari poi delle richieste illecite di denaro, sfruttava la propria veste pubblicistica di vertice dell'amministrazione per indirizzare le scelte urbanistiche comunali secondo il proprio programma criminoso". Al suo fianco aveva Zamengo: "forte della sua lunga esperienza politica coadiuvava nella regia il sindaco Fragomeni al quale suggeriva le strategie al fine di rendere gli atti amministrativi funzionali all'arricchimento". E questo era anche il fine delle azione di Pajaro, "braccio operativo" dell'associazione "traducendo in atti amministrativi le decisioni del duo Fragomeni-Zamengo": "avvicinava le potenziali vittime". L'architetto Carraro, invece, "suggeriva a Fragomeni e Zamengo potenziali affari fungendo da collettore. Nel suo studio tecnico avvenivano gli incontri, decideva la percentuale della tangente e si avvantaggiava della corsia col sindaco per incarichi professionali". Non solo la futura Rsa con creste sui prezzi dal 10 al 15%, cioè il valore delle tangenti, "stimabili in 370mila euro", ma anche Pajaro che indirizza due concorsi per posti in Comune e la chiamata fatta da Fragomeni all'amministratore di Tom Village per avvertirlo di un controllo. A chiudere , Fragomeni e la moglie Sabina Giacomin sono indagati per peculato: avevano usato per loro 50 buoni spesa da 10 euro che il Comune aveva destinato alle famiglie in difficoltà per il Covid.

      

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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