VENEZIA - Code ai Covid Point per avere i tamponi di fine quarantena e soprattutto di fine isolamento, ora le Ulss corrono ai ripari. Dopo le proteste degli utenti, recepite anche da esponenti dell'opposizione in consiglio regionale del Veneto, sia a Padova che a Venezia si annunciano novità per riorganizzare il servizio: la prenotazione obbligatoria. E dalla città del Santo arriva un dato preoccupante: con la diffusione di Omicron si è alzata l'allerta per le doppie infezioni, sono già 1.550 i padovani risultati positivi al Covid per due volte a distanza di mesi dalla guarigione.
NEL PADOVANO
Da oggi tutti i punti screening dell'Ulss 6 Euganea lavorano solo su appuntamento e con impegnativa del medico.
NEL VENEZIANO
Parla di un «sistema di prenotazione intelligente» il direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, che in questi giorni si è trovato a fare i conti con l'esplosione delle richieste di tamponi in tutta l'area metropolitana di Venezia. L'idea è di arrivare alla prenotazione: chi avrà in mano l'impegnativa del medico o la chiamata del Sisp dovrà comunque fare un passaggio su una piattaforma web e fissare l'appuntamento per il proprio tampone, più o meno come si fa con i vaccini. Questa, insieme alla via di un accordo in dirittura d'arrivo con alcuni laboratori privati, è la strada scelta dalla direzione dell'azienda veneziana per bloccare l'accesso libero ai punti tampone, che nel territorio dell'Ulss 3 ha numeri altissimi. Dei circa tremila test effettuati ieri, quasi la metà erano di persone che si sono presentate senza prenotazione ma che, con l'impegnativa del proprio medico di base o del Sisp, hanno bypassato la fila dei prenotati, di fatto allungandola. Una situazione diventata ingestibile ieri quando nell'unico punto tampone di Venezia è dovuta intervenire la polizia per gestire la coda e spingere i sanitari a tenere aperto il centro per altre tre ore oltre l'orario di chiusura fissato alle 13, con l'unico intento di testare quanti si erano messi in coda, a piedi, all'esterno. Anche a Mestre, come in Riviera del Brenta, le code di auto in attesa hanno paralizzato le strade, tanto che sindaci e Ulss 3 hanno deciso l'apertura di nuovi centri tampone.