Tamponi a "mezzo servizio", è di nuovo caos alla Cipressina

Domenica 23 Gennaio 2022 di Alvise Sperandio
Code a Mestre per i tamponi
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MESTRE - Tamponi a mezzo servizio, è di nuovo caos alla Cipressina. È durata lo spazio di solo qualche giorno, da quando c’è l’obbligo di prenotazione, la pace riconquistata dal quartiere che da un mese ormai è sotto assedio del traffico diretto alla postazione Drive through – dove il test si fa restano seduti in auto – in piazzale San Lorenzo Giustiniani. Ieri una delle due linee è rimasta chiusa, probabilmente per mancanza di personale, e questo è bastato a far ripiombare tutta la zona nella morsa delle lunghissime code di macchine in attesa.  C’è chi ha dovuto aspettare anche quattro ore.

Nei giorni scorsi il comandante della Polizia locale, Marco Agostini, ha firmato l’ordinanza che ha liberato l’accesso sul Terraglio, deviando tutti coloro che devono fare il controllo anti Covid sulla Castellana, con entrata dalla rotonda sotto la tangenziale. Ieri, nei momenti di maggior afflusso, ad esempio verso l’ora di pranzo, la Polizia locale ha dovuto creare la doppia coda su via Santa Chiara, nel tratto davanti all’ex monastero di clausura e all’istituto Farina delle suore Dorotee, per evitare che l’incolonnamento arrivasse al sottopasso dei Quattro Cantoni com’è successo una settimana fa.  A segnalare i disagi sono molti residenti e negozianti, la consigliera comunale del Pd Emanuela Zanatta che ha raccolto le proteste di vari cittadini e il parroco don Sandro Manfrè.

«Siamo tornati indietro – dice il sacerdote – e francamente non ne possiamo più.

La gente non riesce neanche più a venire a messa. Speriamo che gli annunci del governatore Zaia, sull’attivazione della nuova piattaforma e i test di fine isolamento e quarantena da fare gratis in farmacia, portino a una soluzione effettiva». Peraltro, mentre in città c’è l’allerta rossa per lo smog, alla Cipressina basta passeggiare per sentire l’odore acre degli scarichi che si accumulano in aria. «Bisognerebbe che in coda gli automobilisti spegnessero il motore. Ma non lo fanno perché hanno paura che si scarichi la batteria. Succede ogni giorno a una decina di veicoli di trovarsi in panne e tocca anche a noi dare una mano per spingerli», confida un’agente intenta a regolare il traffico. Quando le ore di attesa diventano tante, c’è anche il problema di dover andare al bagno, tanto che molti bussano alle porte dei negozi, mentre qualche incivile si sceglie direttamente qualche angolo nascosto. «Al solito ci rimette il quartiere. Le vie sono congestionate, l’aria è pessima e noi dobbiamo restare barricati a casa – è la denuncia di un residente – Sembrava che con l’introduzione dell’obbligo di prenotazione, per cui è vietato l’accesso libero, la situazione si fosse risolta e invece basta poco perché tutto vada a farsi benedire». 

«Sono in coda da tre ore con non so quante macchine ancora davanti, tra cui una con un bimbo molto piccolo – racconta una donna – Le forze dell’ordine stanno gestendo il tutto nel migliore dei modi, ma perché una delle due linee non funziona di sabato?». Code e caos sono durate fino a sera. D’altra parte, la postazione è aperta dalle 8 alle 24. Vi si può accedere solo con ricetta e prenotazione, come annunciano anche i cartelli messi sui lampioni. Altrimenti si viene respinti. L’accesso è vietato anche a chi non risiede sul territorio dell’Ulss 3 Serenissima. L’azienda sanitaria sul suo sito lancia l’appello: «Data la mole di tamponi eseguiti in questi giorni vi possono essere dei ritardi nella refertazione. Preghiamo pertanto tutti gli utenti di non scrivere email o telefonare perché i referti vengono resi disponibili automaticamente, man mano che vengono eseguiti. Telefonare o scrivere può solo creare ulteriori disservizi e distrazioni di risorse già duramente provate».

Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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