Le regole del tampone in Veneto: Dove farlo? Quando devo farlo? Quale scegliere? E quando sono costretto a pagarlo?

Mercoledì 2 Febbraio 2022 di Angela Pederiva
Le regole del tampone in Veneto

L'emergenza procede e le regole cambiano. Il direttore generale Luciano Flor ha trasmesso a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere il nuovo Piano di sanità pubblica, che aggiorna le indicazioni sulle attività di individuazione, tracciamento e gestione dei positivi in Veneto. Occorre infatti tener conto anche di novità come l'utilizzo dei test rapidi per l'accertamento della negativizzazione e il coinvolgimento delle farmacie nei tamponi di fine quarantena scolastica.


Tampone: dove posso farlo?

In generale i test sui soggetti sintomatici, per la fine dell'isolamento (dei positivi) e per il termine della quarantena (dei contatti) possono essere effettuati quasi dappertutto: punti tampone, ambulatori dei medici di base e dei pediatri di libera scelta, strutture private e farmacie.

L'unica eccezione riguarda queste ultime, che non possono erogare il servizio per chi ha sintomi. C'è una sola deroga anche per quanto riguarda la gestione dei contatti scolastici: l'esame può essere svolto pressoché dovunque, tranne quello di auto-sorveglianza nelle scuole secondarie, che non può avvenire nei centri tampone.


Quale tampone scegliere?

Nell'attuale scenario epidemiologico, «ad alta incidenza e sostenuta circolazione virale», quale tipologia di test è prescritta? Se l'antigenico è positivo, non serve la conferma del molecolare. Quest'ultimo è invece indicato per alcune categorie di soggetti: pazienti che devono essere ricoverati, più i relativi caregiver in caso di non autosufficienti che necessitano di assistenza continuativa; ospiti che devono essere inseriti nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali; personale sanitario e operatori delle strutture territoriali; soggetti sintomatici negativi al test antigenico che presentano un quadro di sospetta infezione. Se alla fine dell'isolamento la persona contagiata ancora non si negativizza, il tampone va «ripetuto indicativamente ogni 3/4 giorni».


Screening in ospedali ed Rsa

Nelle strutture sanitarie e nelle case di riposo, la guardia non viene abbassata: «Si ritiene necessario in questa fase mantenere l'attuale frequenza di testing dei programmi di screening per gli operatori a maggior rischio». Negli ospedali il controllo va ripetuto ogni 4 giorni nei contesti in prima linea, ogni 10 nei reparti e servizi non Covid, ogni 20 per gli addetti che non svolgono attività di assistenza diretta al paziente e per i lavoratori non sanitari. Negli ospizi il test scatta ogni 4 giorni per chi fa assistenza diretta e ogni 10 per gli altri dipendenti; ogni 10 giorni per gli ospiti vaccinati e ogni 48 ore per quelli che non lo sono ancora.


Tampone prima di un ricovero

Per l'ingresso nelle strutture sanitarie, il tampone deve essere fatto in caso di ricovero sia programmato (nelle 48 ore precedenti) che urgente (all'ingresso), mentre è solo un'eventualità (a discrezione della direzione) per i pazienti che accedono al Pronto soccorso e agli ambulatori. Visitatori e accompagnatori devono avere il Green pass, ma in aggiunta può essere prescritto il test in reparti con malati vulnerabili come Oncologia ed è previsto ogni 48 ore per chi presta assistenza ai soggetti fragili. Per andare a visitare gli ospiti delle case di riposo serve la certificazione verde rafforzata; chi non ha ancora ricevuto la dose booster deve fare un tampone nelle 48 ore precedenti.


Tampone, quando si deve pagare?

Il test è a pagamento per viaggi all'estero, motivi personali, esigenze di lavoro, partecipazione ad attività sportive organizzate o eventi ricreativi. Rimane invece la gratuità in caso di sintomi, tracciamento dei contatti, frequenza scolastica, accesso a strutture sanitarie.
 

Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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