«Fermiamo i nuovi Attila dell’aeroporto», tuona Michele Boato a nome delle associazioni Amico Albero ed Ecoistituto del Veneto, che oggi assieme ad altre sigle come Criaave parteciperanno al sit-in di protesta contro il taglio degli alberi a Tessera.
La protesta però, stando alla società di gestione dello scalo, non ha ragione di essere in quanto il taglio paventato di oltre 200 alberi non ci sarà. «Si tratta di un’informazione errata - ribatte Save - finalizzata a catturare l’attenzione su una tematica del tutto fuorviante, che arriva tra l’altro in un momento estremamente critico e delicato per la vita dell’aeroporto e di tutti coloro che vi lavorano». La pandemia e il drastico tagli dei collegamenti aerei, che lo scorso anno ha paralizzato per mesi l’aeroporto con un calo del traffico del 75%, e che tuttora funziona a mezzo servizio, con il comparto turistico in stand-by, avrebbero consigliato di soprassedere all’ampliamento dei parcheggi. La prospettiva è cambiata, confermano dalla società.
«Nessun nuovo parcheggio e nessun taglio di alberi sono infatti previsti. Sorprende pertanto l’iniziativa, che si ritiene del tutto decontestualizzata rispetto alla gravità della situazione determinata dalla pandemia». Save invita piuttosto i manifestanti a rivolgere altrove la propria protesta: il riferimento, neppure troppo velato, riguarda il Comune che ha appena avallato un’altra area di sosta a ridosso dell’aeroporto. «Di un altro parcheggio si dovrebbe invece discutere - prosegue la nota di Save - Ci riferiamo al parcheggio pubblico a ridosso della rotonda dell’aeroporto sulla via Triestina di proprietà di Park 4.0, per il quale il Consiglio comunale, nella seduta dello scorso 4 febbraio, ha approvato una variante che trasforma un’area destinata a Bosco di Mestre in zona edificabile.
Ma di questo i volantini non parlano». Sembrano lontani i tempi - era l’autunno del 2019 - quando il presidente di Save Enrico Marchi e il sindaco Luigi Brugnaro con una numerosa scolaresca piantavano cento alberi a beneficio di fotografi e telecamere per dimostrare la volontà di ripristinare il patrimonio arboreo. L’equilibrio si è rotto, ancora una volta per via dei parcheggi contestati da residenti e ambientalisti.