Superjet, rischio sanzioni su Sukhoi: ombre sul polo aeronautico veneziano controllato al 90% dai russi

Martedì 8 Marzo 2022 di Elisio Trevisan
Superjet, rischio sanzioni su Sukhoi: ombre sul polo aeronautico veneziano controllato al 90% dai russi

MESTRE - «Ancora nessuna novità, siamo in attesa degli sviluppi». Ufficialmente questo rispondono i portavoce di Superjet International, la società costituita al 90% dai russi di Sukhoi e al 10% da Leonardo Finmeccanica che ha la sua base italiana a Tessera, accanto all'aeroporto intercontinentale Marco Polo, negli hangar delle ex Officine Aeronavali. La situazione, però, è pesante per i vertici e per i 400 lavoratori (circa 150 diretti e il resto dell'indotto) che in queste settimane si sono sentiti dire che, se trovano qualcosa di meglio, non esitino a dimettersi. D'altro canto alla crisi provocata dalla scadenza del patto bilaterale Italia-Russia del 1989 si è aggiunta quella scatenata dall'invasione dell'Ucraina. Oltre alle sofferenze per la popolazione, quella guerra ha effetti diretti su Superjet, anche se non si sa ancora di quale portata. Non si capisce, infatti, se le nuove sanzioni colpiranno anche l'azienda russo-italiana: produce il Superjet 100, un aereo da 75 o 100 posti per tratte regionali, destinato esclusivamente all'aviazione civile: l'azienda russa costruisce i gusci che a Tessera vengono allestiti, venduti e riparati a un ritmo di 15 all'anno

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SANZIONI

Sukhoi, però, ha anche un ramo militare e quindi, pur senza colpa, Superjet potrebbe finire nel calderone delle sanzioni. Allo stesso modo non si sa nulla ancora del possibile embargo su banche e forme di pagamento: Gazprom Bank, che attraverso Gazprom Avia partecipa alla società russo-italiana, non è colpita da provvedimenti ma potrebbe esserlo in futuro. Per quanto riguarda lo stabilimento di Tessera al momento negli hangar ci sono alcuni Superjet 100, un paio non ritirati dal cliente messicano Interjet e alcuni rimandati indietro dall'irlandese CityJet per difficoltà finanziarie: le maestranze veneziane li stanno mettendo a punto per farli rientrare in Russia quando si comprenderà meglio come funzionano gli spazi aerei.

Contemporaneamente la parte commerciale, sempre a Tessera, sta continuando a spingere per piazzare nuovi velivoli in giro per il mondo ma, dopo il Covid, la guerra certo non ci voleva. Dal punto di vista burocratico da oltre un anno si sta tentando di superare lo scoglio della scadenza del patto bilaterale Italia-Russia (avvenuta lo scorso settembre), e quindi lo spettro del divieto di vendere gli aerei nel mercato europeo, con una Poa (production organisation authority), ossia una certificazione del costruttore che dovrà essere rilasciata dall'Enac: gli uffici di Superjet ci stanno lavorando ma i tempi non sono veloci. In quest'ambito potrebbe avere qualche influenza un'altra iniziativa delle aziende aeronautiche Yakovlev e Irkut (la seconda detiene il 90% di Superjet attraverso Sukhoi) che stanno sviluppando un nuovo aereo civile, Ms-21, più grande del Superjet 100 che entrerà in concorrenza con Embraer, Boeing e Airbus e che i russi vorrebbero certificare anche in Europa per entrare nel ricco mercato occidentale. A Venezia sindaco e parlamentari sono in allarme da tempo e il primo cittadino Luigi Brugnaro aveva espresso la sua contrarietà, già nel 2016, all'uscita di Leonardo Finmeccanica che aveva rinunciato al 51% della società ridimensionando la partecipazione al 10%: Superjet operava dal 2007 e nel 2018 aveva già consegnato 107 velivoli a diverse compagnie aeree, da CityJet e Interjet passando per la compagnia di bandiera russa Aeroflot.


I TIMORI

«Siamo in allarme e abbiamo allertato gli stati maggiori del Sindacato nazionale - dice oggi Alberto Gomiero della Fim Cisl veneziana -. La prima preoccupazione è che ci sia lo stipendio, e fino ad ora ci hanno detto che non ci sono problemi ma, ci chiediamo, per quanto? La soluzione va trovata con Leonardo, parlando anche con il Governo». Al di là delle questioni politiche ed economiche, se si parla con i piloti che l'hanno provato, il Superjet 100 è un gran bell'aereo, consuma poco, per i passeggeri non è rumoroso ed è confortevole, eppure quando si tratta di scegliere nuovi velivoli le compagnie preferiscono Embraer, Boeing, Airbus. La stessa nuova Alitalia, ignorando la partnership di Leonardo Finmeccanica, ha scelto aerei completamente stranieri.
 

Ultimo aggiornamento: 20:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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