Superati gli 800 morti in provincia, 688 nuovi contagi in un giorno

Martedì 15 Dicembre 2020 di Nicola Munaro
Superati gli 800 morti in provincia, 688 nuovi contagi in un giorno

VENEZIA - Nel giorno in cui il Veneziano supera gli 800 decessi dall’1 marzo - data del primo morto in un qualche modo legato alla pandemia - altri due record vengono polverizzati in fatto di nuovi casi e presenze di pazienti in Terapia intensiva: in entrambi i casi mai c’è stato finora giorno peggiore.
Nelle ventiquattr’ore abbracciate dal bollettino regionale - cioè tra le 17 di domenica e la stessa ora di ieri - il territorio dell’area metropolitana ha messo insieme 688 contagi, superando il picco massimo di venerdì, quando i nuovi positivi erano stati 671. In totale, dal 22 febbraio, data dell’inizio del tunnel per il Veneziano, ci sono stati 28.818 persone che hanno incrociato la propria strada con quella del Covid-19. Di queste, 11.812 sono attualmente positivi: inutile dire, mai così tanti. Sul fronte ricoveri ieri ce ne sono stati 10 che hanno portato il monte totale a 559, dei quali 63 (+9) in Terapia intensiva: anche questi dei record e delle variazioni finora mai raggiunti.
Ma sono i decessi a richiamare l’attenzione nel report di Azienda zero: con i 9 in un giorno, si è arrivati a quota 806. Per dare un’idea della progressione con cui il virus uccide, domenica 6 dicembre - otto giorni fa - si era chiusa con 695 croci. Il che vuol dire 11 vite spezzate in poco più di una settimana.
Se è vero che in questa seconda ondata sono anche le fasce più giovani ad ammalarsi con facilità e non è strano trovare quarantenni in Terapia intensiva, a pagare il dazio maggiore al nemico invisibile sono ancora una volta i più anziani e i pazienti più fragili. Nell’Ulss 3 è stata confermata infatti la tendenza ad una maggiore mortalità tra i grandi anziani: da agosto ad oggi il 68% delle persone decedute aveva più di 80 anni.
Il fatto che si riduca il tasso di mortalità delle persone ospedalizzate con meno di 80 anni, acquista forza alla luce di un’altra analisi fatta nell’Ulss 3 che nei giorni scorsi evidenziava un consistente aumento dei ricoveri di adulti non particolarmente anziani: pur ammalandosi più frequentemente arrivando di più in ospedale, quindi, i trentenni, quarantenni, cinquantenni sembrano venire poi salvati in percentuale più alta dalle cure ospedaliere dei reparti Covid e delle Terapie Intensive.
Il Covid ha strappato ai suoi cari anche Luigi Tuzzato, di Mira, uno dei primi chimici della Mira Lanza e punto di riferimento dei barcaioli della laguna e delle cavane.
Tuzzato è mancato ieri all’ospedale di Dolo, dov’era ricoverato dal 3 dicembre. Avrebbe compiuto 89 anni il 5 febbraio. Ha lavorato per circa 40 anni come responsabile nel laboratorio chimico dello stabilimento, rappresentando un punto di riferimento per i giovani dipendenti. È stato anche profondo conoscitore della barena sud, che ha frequentato fin da bambino e con lui sono stati registrati documentari che mostravano gli angoli più intimi della laguna. È diventato per questo punto di riferimento anche per gli appassionati di caccia e pesca, socio benemerito della Federcaccia di Mira e attivista dell’Associazione Cavanisti di Giare fin dalla sua fondazione, uno degli ultimi barcaioli della Riviera. Fin dal 1963, anno di apertura del ristorante “Nalin”, di proprietà del fratello Sergio, Tuzzato ha collaborato per anni all’attività di famiglia. Lascia la moglie Bruna Melato e i figli Claudia, Franco ed Enrico, con le nuore e i nipoti. 
I funerali si svolgeranno lunedì 21 alle 11 nella chiesa di San Nicolò a Mira, poi la salma sarà tumulata nel cimitero di Gambarare. 

Ultimo aggiornamento: 08:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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