Regali ai dirigenti della Fincantieri, indaga la procura

Venerdì 9 Aprile 2021 di Gianluca Amadori
Regali ai dirigenti della Fincantieri, indaga la procura
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VENEZIA Per ottenere e mantenere i lavori in subappalto all'interno della Fincantieri sarebbero state elargite regalie a funzionari e dirigenti dei cantieri navali di Marghera. È questo il secondo filone a cui la Procura di Venezia sta lavorando dopo aver eseguito, ad inizio settimana, l'ordinanza di custodia cautelare a carico di dieci imprenditori di nazionalità albanese, accusati di aver operato grazie allo sfruttamento degli operai e all'emissione di false fatture. A condurre gli uomini della Guardia di Finanza in questa direzione ha contribuito il rinvenimento, nel corso di una perquisizione effettuata lo scorso anno, di un file denominato Lista di Natale nella memoria del computer in uso ad una delle indagate, Valmira Sufaj, alla quale il gip Andrea Battistuzzi ora ha imposto il divieto di dimora nella municipalità di Marghera e il divieto di esercitare attività d'impresa per un anno. Stessa misura applicata anche ad altri cinque indagati, mentre i quattro imprenditori ritenuti maggiormente coinvolti nella vicenda sono finiti agli arresti domiciliari.
LA LISTA DI NATALE
Nella Lista di Natale figurano i nomi dei presunti beneficiari di regali e prebende di varia natura: l'ipotesi alla quale sta lavorando il sostituto procuratore Giorgio Gava è che si tratti di episodi di corruzione tra privati, dello stesso tipo di quelli per cui la Procura di Venezia sta già indagando in relazione ad analoghe regalie (cellulari, tablet e somme di denaro) offerte da alcuni imprenditori bengalesi finiti sotto inchiesta in un precedente filone d'inchiesta. Ma per il momento si tratta soltanto di ipotesi per le quali si cercano conferme. Il filone relativo ai presunti regali offerti dagli imprenditori albanesi potrebbe essere riunito a quello degli omaggi delle aziende bengalesi, nel quale lo scorso anno sono finiti sotto inchiesta 12 tra funzionari e dirigenti di Fincantieri, tra cui il direttore del cantiere di Marghera, Antonio Quintano, il quale ha respinto ogni addebito, sostenendo di essere vittima di una vendetta per aver estromesso dall'azienda chi ora lo accusa. A riferire nei dettagli il sistema di regalie all'epoca fu Alì Md Suhag, titolare della Venice Group srl, ma alcuni episodi sono stati confermati anche dal consulente del lavoro Angelo Di Corrado,che fino al 2018 ha avuto tra i suoi clienti anche gli imprenditori albanesi.
L'INTERROGATORIO
Ieri di fronte al gip Battistuzzi sono comparsi i quattro indagati ai quali sono stati imposti i domiciliari. L'unico che ha accettato di rispondere alle domande è Gezim Sufaj (avvocato Tommaso Bortoluzzi), il quale ha respinto ogni addebito, dichiarando che gli stipendi erano pagati regolarmente ai dipendenti, con tutti i previsti accessori, e che le fatture definite false dalla Finanza erano in realtà reali, riferite all'onorario dovuto a Di Corrado, che si occupava degli adempimenti fiscali e contributivi. Quanto alla Lista di Natale sarebbe stata relativa soltanto a panettoni e lo bottiglie di spumante. La difesa sta preparando i ricorsi al Tribunale del riesame.
 

Ultimo aggiornamento: 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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