I tecnici smontano Crisanti. Ricci: «Quei dati scorretti e inesattezze grossolane»

Mercoledì 5 Maggio 2021 di Alda Vanzan
I tecnici smontano Crisanti. Ricci: «Quei dati scorretti e inesattezze grossolane»
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VENEZIA - Hanno smontato accuse e insinuazioni su presunti dati falsati o truccati. Hanno demolito lo studio del professor Andrea Crisanti sulla scarsa efficacia dei test rapidi antigenici. E dimostrato che ogni scelta compiuta dalla Regione del Veneto è stata fatta osservando le disposizioni nazionali. I tecnici portati a Palazzo Ferro Fini dal governatore Luca Zaia hanno anticipato tutte le domande dei consiglieri di opposizione, svelando anche aspetti inediti. Come quello rivelato da Luciano Flor, direttore generale della Sanità veneta.

Che, mai una volta, ha citato il nome di Crisanti.

Lo studio di Andrea Crisanti


Dice Luciano Flor: «Il 21 ottobre 2020 ero direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Padova. Ricevo una lettera in cui mi si dice che da uno studio effettuato, i test rapidi non sono validi e hanno un deficit del 30%. Sono due tabelle, due pagine di ricerca. Pochi giorni dopo, la lettera, non certo da parte mia, viene pubblicizzata e viene reso pubblico questo dato clamoroso. Mi scrive la ditta produttrice: Per favore, mi dai lo studio?. La lettera è registrata e protocollata». Flor precisa di aver chiesto «a chi ha fatto lo studio», cioè Crisanti, di averne copia. «Accerto che uno studio non c'è, c'è questa lettera che mi è stata mandata. Io scrivo il 10 novembre una lettera alla ditta dicendo: Guarda che io ho verificato in lungo e largo: qui non c'è uno studio, né richiesto, né autorizzato, né in corso di conduzione. La stessa cosa al conduttore dello studio. Questa è la cronaca fino a pochi giorni fa. Pochi giorni fa scopro invece che c'è uno studio che è su una piattaforma in attesa di pubblicazione. Scopro che questo studio è stato realizzato chiedendo l'autorizzazione a farlo il 18 novembre. Il Comitato etico si riunisce il 17 dicembre e dà l'autorizzazione il 13 gennaio. Non sono dati che mi invento. C'è anche scritto in grassetto che non dovrebbe essere usato come guida per la pratica clinica».


Il "ritardo" e le imprecisioni


La parola passa a Antonia Ricci, direttrice dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezia ed è un'altra bordata a Crisanti: «Siamo rimasti molto colpiti quando abbiamo visto che le sequenze dell'epidemia di Vo', che sono un patrimonio fondamentale per la comunità scientifica, sono state depositate in database pubblici il 24 febbraio di quest'anno, un anno dopo che i campioni sono stati prelevati. Un tesoro per la scienza è rimasto in un cassetto per quasi 12 mesi». Dopodiché smonta lo studio di Crisanti sulla presunta inefficacia dei test rapidi antigenici: «Il lavoro ha delle inesattezze anche grossolane, ci sono dati riportati in modo scorretto, pensate solo che la bibliografia cita la Uil Pensionati e il Corriere del Veneto. Questo è abbastanza anomalo per un lavoro scientifico». E rimarca che a ottobre 2020 il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità autorizzavano «l'utilizzo dei test rapidi per lo screening degli operatori sanitari e del personale in contesti ad alto rischio, con conferma dei positivi con test molecolare».


Le rianimazioni


Parla Mario Rassu, coordinatore delle Microbiologie del Veneto. Poi Francesca Russo, direttore della Prevenzione, che, sofferente per un attacco di tachicardia, deve parlare restando seduta: «La classificazione degli asintomatici non comporta nulla per l'indice Rt». Dal coordinatore del Comitato tecnico scientifico veneto, Mario Saia, si viene a sapere che dal professor Crisanti, che del Cts fa parte fin dalla costituzione, gli apporti non sono stati copiosi: «Su 11 sedute è stato presente a 5 e ha fornito 3 pareri su 49». Paolo Fattori e Paolo Rosi danno il quadro delle terapie intensive: «1.016 posti letto», viene ribadito. Prima del dg dell'Ulss 2 Francesvco Benazzi, tocca al direttore di Azienda Zero, Roberto Toniolo. Che prima parla delle gare di appalto e dei costi dei tamponi (18 euro solo di reagenti per i molecolari, 8 euro per i rapidi), poi smentisce denunce contro Crisanti: «È stata fatta una relazione cronologica su dichiarazioni e atti». Della serie: non serviva riesumare Galileo.

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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