Maturità e laurea impossibili: studio "vietato" a due ragazzi per colpa della ristrutturazione della casa

Mercoledì 27 Maggio 2020 di Teresa Infanti
Maturità e laurea impossibili: studio "vietato" a due ragazzi per colpa della ristrutturazione della casa (Foto di Pexels da Pixabay)
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PORTOGRUARO Studiare per l'esame di maturità e per la Laurea con il rumore del martello pneumatico in sottofondo. L'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid 19 e la necessaria attivazione della didattica a distanza stanno mettendo a dura prova le famiglie italiane, specialmente quelle con figli in età scolastica. Da Portogruaro arriva una storia che potrebbe essere simile a molte altre e che mette in evidenza alcuni dei problemi e della difficoltà della scuola a casa, un sistema che non solo non consente la socialità, la relazione e l'interazione tra ragazzi e docenti ma che per essere minimamente efficacie necessita di una situazione familiare e di vicinato quantomeno tranquilla. In pieno centro storico, in via Camucina, dei privati stanno ristrutturando un appartamento di un condominio. 

Una buona notizia per la ripresa dell'economia se non fosse che i loro vicini sono dei ragazzi di 18 e 21 anni che devono affrontare due importanti sfide della vita, la maturità al Liceo Artistico Galvani di Cordenons (Pn) e la Laurea triennale in Musica Elettroacustica al Conservatorio Marcello di Venezia. «Nel nostro condominio spiega la mamma Laura Moggian - è iniziata questa ristrutturazione quattro settimane fa: si tratta di lavori pesantissimi e di forte impatto acustico che si svolgono dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ho cercato la collaborazione con i proprietari, chiedendo la cortesia di concentrare i lavori in fascia pomeridiana così da consentire ai miei figli di seguire le lezioni live, che si svolgono alla mattina, senza il sottofondo dei rumori di cantiere. Appellandosi al diritto di fare l'intervento, abbiamo ricevuto una riposta negativa».

APPELLO IGNORATO
«A quel punto ha aggiunto mi sono rivolta al Comune di Portogruaro, sperando in un intervento di mediazione. Alla mia lettera non è seguita nemmeno una risposta. Sono rimasta molto colpita per questa non reazione' della parte pubblica. Ho protocollato una seconda lettera e subito dopo ho ricevuto la telefonata di un dipendente del Comune che mi ha spiegato che la norma non impone obblighi o divieti al proprietario, fatto salvo il rispetto dei limiti per l'acustica edilizia. Quindi, con l'impossibilità di accedere alla biblioteca comunale per studio, al nostro problema non c'è una soluzione immediata. Qualche volta per studiare, i ragazzi vanno dalla nonna, dove però manca la connessione. Evidentemente il diritto di studiare in questo Paese, sempre più inafferrabile e di memoria corta, - ha concluso - non è tutelato. La volontà di essere pronti nel modo migliore a due tappe della vita, che considero ancora di valore, non ha dignità alcuna. Altro che arcobaleni e andrà tutto bene. Non va bene proprio niente se, dopo la tragedia che ci ha travolti tutti, non si trova nemmeno il modo di permettere agli studenti di studiare. E se ciò succede nel Nordest, mi domando quale sia la situazione nelle zone più sfortunate».
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