Ortoncelli, camionista e presidente degli artigiani: «Questa strage è il nostro ponte Morandi»

Dirigente della Confartigianato sandonatese, 62 anni da sempre percorre Italia e Europa con il suo camion

Domenica 9 Ottobre 2022 di Fabrizio Cibin
Nazzareno Ortoncelli
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SAN DONA' DI PIAVE - «L'A4 è un'emergenza come il Ponte Morandi: si intervenga, di conseguenza, subito per evitare che la strage continui». Nazzareno Ortoncelli è il presidente della Confartigianato mandamentale del Sandonatese. Ha 62 anni e praticamente da sempre percorre in lungo e largo l'Italia e l'Europa con il suo camion. Come presidente della Federazione di mestiere trasporti Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia ne ha fatte di battaglie: prima per il Passante di Mestre, uno dei punti più critici della viabilità del Nordest, poi per migliorare la sicurezza lungo la A4, in particolare nel tratto che da anni fa registrare incidenti anche con esiti tragici, come quello di venerdì pomeriggio.

LE BATTAGLIE
«Pensando a tutto quello che si è detto e fatto, è mortificante trovarci ancora nelle stesse condizioni - riflette Ortoncelli - Anni e anni a battagliare per il Passante di Mestre e poi, finalmente, è stato fatto. Ma ora ci troviamo nelle stesse condizioni per questo tratto di autostrada. Non vado a cercare polemiche, non è mai stato nel mio modo di fare: ma non trovo più le parole per esprimere lo sdegno di fronte a quanto continua ad avvenire. Faccio un appello anche al presidente del Veneto Luca Zaia, affinché faccia qualcosa a livello governativo per accelerare le tabelle dei tempi di completamento della terza corsia e della messa in sicurezza di tutta la A4».
Per Ortoncelli, l'Italia ha già dimostrato che, se ci sono le volontà politiche, le cose possono essere fatte anche in tempi rapidi. «L'esempio lo abbiamo avuto con il Ponte Morandi, dove si è intervenuti rapidamente, ripristinando la viabilità. Ora, con tutta la delicatezza del caso per quella tragedia, non posso che pensare che, se c'è la volontà, gli interventi si possono fare, trovando anche le risorse necessarie in poco tempo. Ricordo solo i due fatti più gravi: i tredici morti e la ottantina di feriti nell'incidente del marzo del 2003 e ora queste vittime di venerdì pomeriggio, oltre a tutto ciò che è accaduto nel frattempo. Penso non servano altre parole».
Eppure i lavori erano partiti. «Sì, ma con l'avvio dalla parte friulana, con la conseguenza di ritrovarci con due coni d'imbuto.

I lavori da quella parte sono stati fatti, in Veneto no, con tutti gli incidenti che stanno capitando che evidenziano come questo pezzo di strada sia veramente problematico. Capisco che a volte ci possa essere anche una distrazione tra le cause, o altri motivi, ma se in tutte le altre autostrade questi disastri non capitano, allora significa che è un problema oggettivo».

VIABILITÀ SUPERATA
La rabbia, anzi la frustrazione, per Ortoncelli, è anche vedere un territorio che cresce e una viabilità ancora ferma. «Stiamo viaggiando a due velocità: abbiamo un territorio che, solo da queste parti, ha un turismo che produce milioni di presenze con le spiagge, delle imprese che sono cresciute e che esportano in tutta Europa, alcune anche in altre parti del mondo, ma le strade continuano a rimanere quelle di un tempo, nonostante le esigenze siano cambiate. Tutto ciò è insostenibile, oltre che mortificante. O si decide di intervenire concretamente o continueremo a contare i morti».

LE PROTESTE
Per il referente dei trasportatori, difficile anche pensare a efficaci forme di protesta. «C'è chi ha suggerito di fare una sorta di sfilata di carri funebri, ma non so se questo può servire: bloccare l'A4 con i camion? E a che serve che è già tutto bloccato. Mi viene da pensare se anche noi, localmente, come amministrazioni comunali e associazioni di categoria, abbiamo fatto abbastanza per spingere a realizzare questi progetti, ma abbiamo l'obbligo di riprovarci e di fare squadra, tutti, per spingere perchè vengano effettuati gli interventi necessari. Nell'immediato? Mi viene da pensare ad un software collocato, ad esempio, prima del passante di Mestre, per controllare il flusso e poi deviare il traffico così da diminuirne l'intensità lungo la stessa arteria.

 

Ultimo aggiornamento: 17:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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