Venezia. Stop al Superbonus, ma i tecnici vanno comunque pagati: «Sui condomini i costi dei lavori non partiti»

Circa 700 professionisti aspettano il compenso

Venerdì 3 Marzo 2023 di Paolo Guidone
Addio Superbonus, ma i tecnici vanno pagati: «Sui condomini i costi dei lavori non partiti»

VENEZIA - «Se saltano i lavori i tecnici vanno pagati». Il crepuscolo del Superbonus 110%, almeno così come inteso dal Governo Meloni, continua a far discutere politici e addetti ai lavori e questa volta a parlare è l'Anaci, l'associazione di categoria che rappresenta gli amministratori di condominio, che è intervenuta su un aspetto apparentemente collaterale ma in realtà tutt'altro che secondario legato agli effetti del blocco delle cessioni dei crediti e degli sconti in fattura decisi dall'Esecutivo.

L'allarme dell'Anaci

Nella sola provincia di Venezia sono infatti centinaia i progetti per i quali sono già stati eseguiti gli studi preliminari di fattibilità e tale blocco ora rischia di tradursi in un ostacolo insormontabile all'accesso al Superbonus 110% che, nel caso di interruzione degli interventi di riqualificazione energetica di un immobile, rischia di ripercuotersi anche sulle parcelle dei tecnici che sono stati incaricati di eseguire analisi energetiche, strutturali e di conformità edilizia degli edifici.

L'allarme sul mancato pagamento delle parcelle dei professionisti coinvolti nella filiera del Superbonus è stato lanciato dall'Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari della Città Metropolitana di Venezia che ha calcolato come siano circa 700 i tecnici che attendono di essere pagati per il lavoro già svolto. «La cessione del credito d'imposta relativo a spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio ed efficientamento energetico permetteva a qualunque soggetto, sia al pensionato che al libero professionista, di poter detrarre in maniera semplice ed efficace i vantaggi fiscali che ne conseguivano spiega il presidente dell'Anaci di Venezia Sebastiano Barbassi ed ora, in seguito al decreto legge emanato dal Governo, chi vorrà effettuare un lavoro di ristrutturazione avrà un beneficio fiscale ma dovrà gestirlo in autonomia pagando e recuperando il credito attraverso la propria dichiarazione dei redditi».

Se per i cantieri già avviati il Governo sta studiando una via d'uscita, il problema rimane ancora irrisolto per gli interventi che si sono fermati prima ancora di iniziare l'iter amministrativo e che hanno richiesto uno studio preliminare di fattibilità. «Tutti quei condomini che speravano ancora di poter attivare il Superbonus 110% e che avevano predisposto degli studi propedeutici ai lavori svolti da architetti, geometri e ingegneri, si trovano ora a dover pagare quei professionisti. Come amministratori di condominio fatichiamo a spiegare ai condomini perché debbano pagare se i lavori non sono partiti - osserva Barbassi - e lo stop improvviso dei benefici fiscali previsti dal Superbonus ha fatto sì che molti professionisti siano rimasti con il cerino in mano e richiedano giustamente ai condomini che il loro lavoro venga riconosciuto.

Il nostro lavoro di intermediari consiste proprio nello spiegare dove si è interrotta la catena e che lo stop ai lavori non è colpa dei tecnici».

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