Ordinanza del Prefetto: «Via tutti i riferimenti al fascismo». Gestore denunciato

Lunedì 10 Luglio 2017
Ordinanza del Prefetto: «Via tutti i riferimenti al fascismo». Gestore denunciato
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SOTTOMARINA - Quei cartelli e quelle foto con riferimenti al fascismo e a Benito Mussolini devono essere subito rimossi da Playa Punta Canna o, come è stata ribattezzata in questi giorni, dalla "spiaggia fascista" (FOTO). Lo dice il Prefetto. Un'ordinanza «per l'immediata rimozione di ogni riferimento al fascismo contenuto in cartelli, manifesti e scritte» presenti all'interno dello stabilimento balneare Punta Canna a Chioggia è stata firmata dal prefetto di Venezia Carlo Boffi. L'atto sarà notificato in giornata al gestore dello stabilimento balneare, Gianni Scarpa. Intanto la Digos di Venezia ha denunciato Scarpa. L'imprenditore, secondo quanto si è appreso, avrebbe confermato le sue dichiarazioni relative "allo sterminio dei tossici", di essere contro la democrazia e di altri richiami legati al periodo del Ventennio del Duce.
Puntuale, nel pomeriggio, dopo l'ordinanza emessa dalla Prefettura di Venezia, il grande cartello con le foto di Benito Mussolini, assieme agli slogan fascisti, è stato rimosso.

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Al momento l'attività della Digos si chiude qui avendo già ieri fatto fotografie e ripreso con le telecamere l'intero stabilimento balneare, acquisito documentazione della struttura e sentito, sommariamente, lo stesso Scarpa. Un rapporto verrà inoltrato dalla Digos alla magistratura lagunare.

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Nell'ordinanza è ordinato allo stesso Scarpa, informa la prefettura, «di astenersi dall'ulteriore diffusione di messaggi contro la democrazia».

La prefettura di Venezia rileva, a proposito dell'ordinanza riguardante lo stabilimento balneare, «il pericolo concreto ed attuale che la persistenza di tali comportamenti possa provocare esplicite reazioni di riprovazione e sdegno nell'opinione pubblica, così vivamente turbata, con conseguenti manifestazioni avverse e di riflesso, il rischio di turbative dell'ordine pubblico».

LA PREFETTURA VERIFICA IL REATO DI "APOLOGIA DEL FASCISMO" E IL COMUNE VERIFICA LA CONCESSIONE
«La comunicazione di questa stranezza strabiliante l'ho avuta ieri mattina da un giornalista e ho dato subito mandato al questore di effettuare un sopralluogo. In base alla relazione ricevuta questa mattina, ho quindi emesso l'ordinanza, comunicando nel contempo il fatto all'autorità giudiziaria, per verificare l'esistenza del reato di apologia»: a dirlo il prefetto di Venezia, Carlo Boffi, sulla vicenda dello stabilimento balneare di Chioggia

 «Adesso - ha aggiunto Boffi - ancora non siamo ancora riusciti a capire da quanto tempo andasse avanti la situazione, anche se, pur non avendone la certezza, presumo che ciò avvenisse da pochissimo, visto che anche il questore non ne sapeva nulla, così come credo la polizia locale. Intanto, anche il Comune si è attivato per verificare la sussistenza dei requisiti per la permanenza della concessione». 


 
 



INTERVIENE ANCHE IL MINISTRO FEDELI: «SONO SGOMENTA»
«Sono sgomenta e non sottovaluto questi segnali di considerazione del regime fascista. Anche perché sono segnali autoritari, violenti, quindi pericolosi per una democrazia». Il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, ha commentato così la vicenda della spiaggia con cartelli e insegne che si richiamano al fascismo a Chioggia. «Sono rimasta assolutamente colpita - ha proseguito Fedeli, oggi a Venezia per un convegno - tutto ciò non può essere scoperto alla fine. Io sono tra quelli che non solo in Senato ha appoggiato una richiesta di un disegno di legge che spingeva a contrastare ogni forma di apologia di reato, rispetto al fascismo, ma anche, sostengo il disegno di legge dell'onorevole Fiano, che esattamente fa questa operazione di contrasto». Secondo il ministro è necessario «intervenire subito, anche con un'attenzione pubblica dei media, che non trascurino questi segnali». Fedeli ha aggiunto che sarebbe ancor più inquietante se quando scoperto a Chioggia «andasse avanti da tempo», perché ci sarebbe un'accettazione di una situazione come quella».

LA CONDANNA DEL VICESINDACO
«Io ho condannato gli atti compiuti dal gestore della concessione di
Punta Canna, quella della nostra amministrazione è una condanna politica, perchè qui siamo davanti a un reato, quello di apologia del fascismo». Chiarisce il suo pensiero il vicesindaco pentastellato di Chioggia, Marco Veronese. «È un tipo di reato che non possiamo non condannare» sottolinea Veronese, che nega di aver utilizzo il termine «folkloristico, o goliardico» per definire il comportamento del gestore della spiaggia. L'amministrazione del Comune di Chioggia, guidata da una giunta 5Stelle, sta ora attendendo di conoscere - spiega Veronese - i provvedimenti sanzionatori che verranno assunti da Prefettura e Questura di Venezia, prima di valutare le eventuali decisioni amministrative sulla concessione.

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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