Spese elettorali, le sconfitte di Sboarina e Peghin più costose delle vittorie di Tommasi e Giordani. Sanzione alla lista Legalità di Mira

Martedì 7 Marzo 2023 di Angela Pederiva
L'attivista Luigi Corò

VENEZIA - La conquista del municipio è costata 33.000 euro a Belluno (con Oscar De Pellegrin), 86.000 a Padova (con Sergio Giordani) e 138.000 a Verona (con Damiano Tommasi), ma sono state molte più care le sconfitte: nella città del Santo 174.000 euro per Francesco Peghin e nel capoluogo scaligero 302.000 per Federico Sboarina.

Ad attestarlo sono gli esiti dei controlli sulle spese elettorali dichiarate dalle formazioni politiche che hanno partecipato alle elezioni del 12 giugno 2022. Le verifiche della Corte dei Conti hanno riguardato i Comuni con oltre 30.000 abitanti e a spiccare è il più piccolo della tornata: l'unica sanzionata in Veneto è la lista "Luigi Corò Sindaco Libertà-Legalità-Equità" di Mira, che non ha documentato i propri esborsi, non ha risposto ai solleciti dei magistrati e non è stata rintracciata dai carabinieri.

L'OBBLIGO

È la legge a stabilire l'obbligo di rendicontazione, «al fine di assicurare la correttezza e la lealtà della competizione elettorale, nonché la trasparenza dei mezzi finanziari impiegati a copertura delle spese». L'unica forza che non ha provveduto è quella di Corò, molto conosciuto anche a Mestre come attivista civico. «Il Collegio, stante l'inadempienza, e acquisiti i nominativi dei referenti della lista e gli indirizzi Pec cui richiedere la trasmissione del consuntivo, ha dapprima proceduto, con note del 12 ottobre 2022 e del 2 novembre 2022, alle relative richieste, senza ottenere risposta alcuna», si legge nella delibera della Corte dei Conti. Per questo la Sezione ha dato mandato al comandante provinciale dei carabinieri di Venezia «di voler far accertare l'indirizzo della sede ufficiale del gruppo/movimento o, in alternativa, la residenza anagrafica e/o domicilio privato del sig.Corò». Lo scorso 3 novembre il vertice dell'Arma ha risposto che l'aspirante primo cittadino, «pur risultando anagraficamente residente in Venezia, di fatto risulta irreperibile», mentre la lista elettorale «non risulta registrata all'Agenzia delle Entrate e risulta, di fatto, senza sede». A quel punto la magistratura contabile ha formalizzato una diffida a provvedere nel giro di dieci giorni, ma l'ufficiale giudiziario non ha potuto fare altro che depositarla «presso la casa comunale dell'ultima residenza conosciuta». Pertanto alla lista "Libertà-Legalità-Equità" sarà irrogata una sanzione.

GLI ALTRI

È stata invece sufficiente una rideterminazione della spesa a 9.352,20 euro per "Verona al Centro", che sosteneva l'uscente Sboarina. Tre fatture emesse da Metro Italia per l'importo complessivo di 641,86 euro, relative a generi alimentari, sono state dichiarate non inerenti alla competizione elettorale.
 

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