Venezia. Ennesima spaccata al centro sportivo Sant'Alvise: i malviventi però si feriscono. «Tracce di sangue»

Venerdì 20 Gennaio 2023 di Marta Gasparon
Venezia. Ennesima spaccata al centro sportivo Sant'Alvise: i malviventi però si feriscono. «Tracce di sangue»

VENEZIA - Non c'è pace per il Centro sportivo comunale Costantino Reyer, a Sant'Alvise, dove nella notte fra mercoledì e giovedì si è verificata l'ennesima spaccata.

La quarta in pochi mesi: l'ultima una decina di giorni fa, nel tentativo di rubare qualche euro dai distributori automatici di merendine e bibite collocati nell'atrio dell'edificio, anche se già fuori uso e svuotati nel corso degli episodi precedenti. Motivo per il quale, ormai, verrebbe più da definirli atti vandalici, piuttosto che collegati ad un furto vero e proprio. Puntuale la solidarietà espressa ieri dal sindaco Luigi Brugnaro e dal vicesindaco ed assessore allo Sport, Andrea Tomaello, che sottolinea come il Comune intenda intervenire per arginare il problema. «Nei prossimi giorni verrà fatto un sopralluogo spiega Tomaello per vedere di predisporre un'inferriata all'esterno della porta d'accesso del Centro, i cui serramenti in legno sono facili da manomettere. Una cancellata, insomma, da chiudere la sera, a fine giornata, per una protezione in più. L'intervento lo sosterrà il Comune».

ACCESSO DAL PARCO

I responsabili sono soliti accedere dal parco Groggia scavalcando il muretto che dà sulla strada, per poi raggiungere le porte d'accesso dell'impianto sportivo danneggiandole. E l'altra notte la guardia giurata dell'istituto Castellano vigilanza è intervenuta intorno alle 4, una quindicina di minuti dopo l'attivazione dell'allarme ne è stata divelta una di quelle antipanico, diversa dall'ultima che nel frattempo era già stata ripristinata. «Quella di Sant'Alvise, a Cannaregio, è una zona che sembra essere stata presa di mira continua Tomaello, che ricorda come furti messi in atto con le stesse modalità si fossero registrati mesi fa anche nella vicina palestra Marsico Parlando con i gestori, il sospetto è che si tratti di uno o più individui che l'area la conoscono bene e la frequentano. Con buona probabilità sbandati in cerca di qualche soldo per comprare droga o altro». Telecamere interne ce ne sono, ma finora non hanno permesso di collegare agli episodi un volto e un nome. Ma questa volta c'è un elemento in più che potrebbe facilitare l'identificazione: alcune tracce di sangue rilevate dalla scientifica, frutto di ferite lasciate dai malviventi nel tentativo di scassinare ancora una volta i distributori dismessi e di frugare fra i cassetti della portineria, contenenti alcuni documenti privi di valore economico.

«ORA BASTA»

«L'amministrazione comunale ci ha rassicurati: saranno predisposte delle misure adeguate per rispondere a quanto sta avvenendo. Siamo esasperati», è il commento di Davide Giorgi, presidente della Polisportiva Terraglio, che gestisce l'impianto lagunare assieme a Nuoto Venezia, consapevole di come ad ogni spaccata corrisponda un'ingente somma per riparare i danni (circa 4mila euro per il penultimo episodio ed oltre 15mila complessivamente). «Nel caso della palestra Marsico aggiunge il vicesindaco c'è invece un progetto andato in giunta mesi fa. Si procederà nel riqualificare l'entrata principale, un po' buia, migliorando l'accessibilità e sistemandone i locali. Verrà poi installata una telecamera». Sul tema interviene anche la consigliera Sara Visman (Movimento 5 Stelle). «Avevo chiesto di controllare il livello di sicurezza all'interno del Centro dice e di mettere in campo misure volte a monitorare il parco adeguatamente. Ma la mozione è stata bocciata. Perché non prevedere del filo spinato sul muretto o telecamere esterne?»

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