MIRA - L'ex aspirante pilota dell'aeronautica militare italiana Giulia Schiff tra i foreign fighters che combattono in Ucraina racconta alla trasmissione Le Iene il suo diario del fronte.
Dopo aver verificato che non era possibile arruolarsi volontariamente per combattere in Ucraina attraverso l'ambasciata a Milano la Schiff ha percorso altre strade riuscendo attraverso un'associazione di volontari ucraini ed un lungo viaggio in pullman per raggiungere prima un paese ad est di Leopoli e poi la base militare della Legione Internazionale vicino a Kiev. E' stata accolta del sindaco della città in prossimità della quale c'è la base- rifugio militare dove è alloggiata. Ho portato con me dei galani e una bottiglia di vino rosso da aprire con i miei nuovi commilitoni ha raccontato la ventitreenne di Mira. Sono di varie nazionalità e io sono l'unica donna. Mi hanno accolto come una di loro. Non sono una mercenaria, ma una volontaria. Non sono qui per guadagnare ma per aiutare un paese che è stato invaso.
LA DECISIONE
Una decisione maturata subito dopo il primo ingresso dei russi in Ucraina il 24 febbraio ed espressa appena qualche giorno dopo con un post nel suo profilo social. Non vedo da parte dell'Europa la reazione che meriterebbe lo scempio che sta subendo l'Ucraina da parte di Putin ha commentato la Schiff. - Non ci sono giustificazioni per non reagire. Bisogna soccorrere un Paese che non si può difendere da solo invaso da una delle potenze del mondo tra l'altro con motivazioni ridicole...a maggior ragione che è nostro vicino di casa. Ora vive nascosta in una base segreta vicino a Kiev perché sotto continuo attacco degli aerei russi e si addestra a sparare con i kalashnikov e una pistola cecoslovacca. Alla domanda della Ruggeri de Le Iene se ha paura l'ex pilota risponde con un sorriso. Non ho paura di combattere afferma. - Non ho mai sparato a qualcuno. Ma questi ammazzano bambini e donne. Il servizio su Giulia si interrompe con un suo messaggio vocale nel quale racconta che la sua prima missione è andata bene.