MESTRE - «Lo stop agli Euro 4 diesel è un problema serio. Rischia di portare disagi alla gente. Scriverò al presidente della Regione, Luca Zaia, perché interceda per una deroga». A dirlo è l’assessore alla Mobilità,
L’APPELLO
Ieri il presidente dell’Aci di Venezia, Giorgio Capuis, ha auspicato una revisione del regime dei divieti per permettere alle Euro 4 diesel di continuare a circolare. Si calcola che a doversi fermare, almeno sulla carta, sul territorio dei 44 comuni che compongono la Città metropolitana, saranno 218.255 veicoli sui 478.363 totali immatricolati – quasi uno su due – in quanto classificati come più vecchi e dunque più inquinanti, con le limitazioni in vigore da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 18.30. Se, poi, scattasse l’allerta arancione o rossa, rispettivamente con quattro e dieci giorni consecutivi di superamento del limite giornaliero del particolato Pm10 (polveri sottili), lo stop sarebbe esteso anche agli Euro 5 diesel privati, tutta la settimana, con lo stesso orario, e agli Euro 5 diesel commerciali fino alle 12.30. Un sistema di divieti progressivi che dovrebbe aiutare a preservare e, del caso, migliorare la qualità dell’aria che, com’è noto, peggiora nella stagione autunnale e poi invernale. Già ad oggi la città è fuorilegge, essendo stati superati quasi dappertutto i 35 giorni l’anno, limite massimo per le Pm10 oltre soglia: i dati Arpav certificano 47 volte nella centralina di Malcontenta, 46 in via Tagliamento alla Gazzera e 43 in via Beccaria a Marghera; 37 in quella del parco Bissuola che funge da riferimento urbano per gli eventuali provvedimenti restrittivi; San Donà con 33 e Sacca Fisola con 32 sono prossime a esaurire il bonus, mentre Rio Novo e punta Fusina sono entrambe arrivate a quota 30. Insomma: va male per lo smog, effetto, anche questo, di un’estate rovente e senza forti piogge.