VENEZIA - Tre arresti in flagranza eseguiti dalla polizia locale, per una spaccata notturna in un salone di parrucchiere a Mestre, in via Fusinato. In una conferenza stampa speciale, arriva il plauso del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: «Dopo quattro notti di appostamento in borghese, i malviventi hanno agito con un tombino e li abbiamo presi in flagranza di reato.
Poi il sindaco torna a invocare la certezza della pena: «Io concordo con la depenalizzazione, altro è l'impunità. Dobbiamo proporre il giudice di pace con poteri penali, fino a dieci giorni di cella. Così questi reati, che sono minori ma di grande fastidio sociale, non vanno nella maglia della giustizia ordinaria già appesantita. In Italia oggi si può fare quello che si vuole e si è impuniti, soprattutto per i reati minimi. Con il corteo a Mestre, la gente ha dimostrato che ne ha le tasche piene».
«Al Governo, che è in carica da soli tre mesi, il compito di correggere le norme - ha poi concluso il primo cittadino -. Sono d’accordo con la depenalizzazione ma non può tradursi in impunità di fronte ad un certo tipo di reati. Ripartirà da Venezia, con ogni via possibile, la proposta di dare al giudice di pace poteri penali contro questi reati che sono sì minori ma i più fastidiosi. Le leggi che si applicano oggi non sono idonee al momento storico che stiamo vivendo, non solo a Venezia e a Mestre ma in tutta Italia. Su questo tema non mi fermerò di certo e proprio per dare quelle risposte che tutti quei cittadini che hanno manifestato per le strade di Mestre l’altro giorno aspettano».
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