Brugnaro: «A ogni turista un Qr Code e poi (forse) i tornelli. Un terzo mandato come sindaco? La legge potrebbe consentirlo»

Venerdì 19 Novembre 2021 di Michele Fullin
VENEZIA Il sindaco Luigi Brugnaro insieme alla moglie
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VENEZIA - Sindaco Brugnaro, è passato un anno dalla vittoriosa rielezione del 2020. Ha già pensato al suo successore?
«Eeeeeh, di qui a quattro anni? Ma lo sa che stanno parlando di togliere il vincolo al secondo mandato ai sindaci?».

Ma lo farebbe?
«Chissà, io sono anche gratis, non costo nulla. Prima lo facevo a 8mila euro al mese e adesso lo faccio a 13mila. Sempre gratis per il Comune. Perché non lo dite questo? In ogni caso, non c’è nessun problema di successione, c’è una classe dirigente che sta emergendo e crescendo sia a livello politico che amministrativo. Ma non mi sembra il caso di porsi adesso il problema».

Come vorrebbe lasciare comunque la città nel 2025?
«L’abbiano trovata che era disastrata, poi ci è passata sopra l’acqua Granda che ha distrutto tutto e abbiamo riparato, ora siamo dentro la pandemia e speriamo di uscirne al più presto cercando di limitare i danni. Nel frattempo lavoriamo per attrarre investimenti con attività che siano sostenibili. Poi puntiamo tantissimo sulla nautica, sull’economia del mare e sulle Università. Assieme alle associazioni di categoria e all’intelligenza silenziosa, ma concreta e solidale, credo che lasceremo una città migliore per i più giovani e per i bambini. Ora speriamo che finisca questa pandemia e riprenda il turismo intercontinentale. Lasceremo una città più bella e più vivibile».

Dopo un anno e mezzo di grande crisi del turismo, a Venezia sembra che sia tornato tutto come prima: grandi masse incontrollate, difficoltà nell’accesso e nei mezzi pubblici. Perché siamo arrivati a questo?
«È vero che abbiamo avuto alcune occasioni di assembramenti, come per esempio nel ponte dei defunti. Ma ricordo che questi momenti ci sono sempre stati. Ricordo anche che siamo in periodo di pandemia e quindi i battelli non possono essere affollati come prima, quando si chiedeva di andare in cabina e stringersi un pochino. Secondo me, il trasporto ha retto e continuerà a reggere. Per questo ringrazio tutti, dai dirigenti ai dipendenti dell’azienda. Se vengono a mancare 75 milioni di incassi di biglietti non puoi fare le stesse cose che facevi prima.
Prima erogavamo 540mila ore di navigazione con un finanziamento per 360mila. Le 200 mila ore di moto in più venivano fatte con i soldi dei biglietti turistici, che non ci sono più. Restano problemi di liquidità importanti, tanto che il Comune ha dovuto anticipare 25 milioni in contanti per garantire gli stipendi e i pagamenti ai fornitori. Abbiamo altri dati che prossimamente faremo vedere sulla situazione del trasporto a Venezia. Dati inconfutabili».

Il turismo però è tornato.
«Il turismo è tornato, ma non come prima. Ottobre è andato abbastanza bene, ma non sono gli stessi turisti di prima. Mancano gli americani e gli asiatici, ci sono molti più europei e i picchi sono spesso imprevedibili. Poi durante la pandemia ci sono una serie di complicazioni e questo incide sulla gestione. Ma non devono essere fatte girare falsità. Abbiamo capito che c’è chi ci specula sopra, che c’è qualcuno che è convinto di far politica anche con le disgrazie, ma ne risponderà alla città. Certo, ci sono dei problemi da affrontare, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con le isole, ma non vedo questa confusione generale».

Ora che le regole europee sulla concorrenza rendono più difficile mantenere la gestione “in house” delle partecipate, come si sta regolando il Comune?
«Noi continuiamo a lavorare perché l’azienda resti in house e per non perdere posti di lavoro. È l’interesse della città. In questo momento, che si sappia, non abbiamo tolto un solo euro in busta paga».

Come sarà la gestione del servizio?
«Siamo preoccupati per quest’anno e anche per il prossimo anno, ma stiamo lavorando per ritrovare un equilibrio. Il resto sono polemiche, e poi dovremmo chiamare anche le altre istituzioni, Regione e Governo, a darci una mano. Venezia è unica».

È vero che verrà preso in Actv anche personale da Alilaguna?
«Noi siamo in trattativa aperta e dovremo trovare le soluzioni possibili. Faremo quello che possiamo per mandare avanti il servizio».

Si discute di tornelli, se ci saranno o no. Ma cosa vedremo l’anno prossimo nella gestione del turismo?
«Li stiamo provando tecnicamente per vedere se resistono agli agenti atmosferici. In questo stiamo lavorando sulla questione della prenotabilità, anche con gli albergatori e le organizzazioni che si occupano di prenotazioni in città, per creare un unico sistema. Questo prevede che all’ ospite arrivi un Qr Code che certifichi la prenotazione. I tornelli saranno ultima cosa, non c’è fretta di fare le cose tanto per farle».

Mentre si polemizza sui tornelli, Marghera si sta rilanciando. Basterà per creare quei posti di lavoro per rendere la città meno dipendente dal turismo?
«Da sei anni lavoriamo per questo-. Siamo un’amministrazione che apre agli investimenti, siamo un’amministrazione che dice di sì ai progetti, pensiamo che siano le imprese a salvare il Paese. Certo, a Marghera c’è un aumento di investimenti e di ristrutturazioni green di impianti esistenti. Chiuderemo il cracking, non ci sarà più il fosgene. Apriamo l’impianto per la produzione di idrogeno con il primo distributore, abbiamo messo i bus elettrici al lido. Il futuro green in tutta la città è evidente. La gente paga le tasse ed è giusto che la città funzioni meglio». 

Ci sono anche importanti investimenti sulla viabilità.
«Sono fatti concreti, che facciamo senza dirlo, ma su ogni cosa ci attaccano. Stiamo rimettendo a posto “le nostre città di Venezia” e continueremo a lavorare: è un cantiere continuo. Tra non molto presenteremo il progetto della stazione: la piastra, via Ulloa, il Boulevard. Arrivano nuove famiglie che apprezzano il luogo dove si trovano. La città è bella vivibile e sicura (e con la compianta assessora Silvana Tosi abbiamo lavorato molto) e ringrazio anche i nuovi assunti della polizia locale, che si stanno davvero sacrificando». 

Da sindaco, a leader politico. Che ruolo pensa di avere nella politica nazionale?
«Proprio oggi (ieri, ndr) abbiamo completato la costruzione del partito, l’obiettivo è arrivare alla Politiche del 2023, perché la legislatura deve essere completata e il Governo attuale deve restare. Questo partito è ancorato a centrodestra, ma si propone di raccogliere tutte le esperienze civiche, quell’elettorato “liquido” che in massa ha votato Berlusconi, poi Renzi, poi Grillo. Tutta gente che lavora e che ha bisogno di essere rappresentata».

Come sta andando con Toti?
«Con  Giovanni Toti, ma anche con Gaetano Quagliariello e Marco Marin, le cose vanno molto bene e io mi sto divertendo molto, ho gente di esperienza che mi sta aiutando. Stiamo ora predisponendo il progetto e penso che Venezia dovrebbe essere orgogliosa di questo. A me dà grande soddisfazione, anche per la partecipazione. Vedo un entusiasmo crescente. Chiaro che in molti vorrebbero correre, ma bisogna costruire su fondamenta solide, non correre per fare annunci e basta. E io le cose voglio farle bene».
 

Ultimo aggiornamento: 22:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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