Stop al fumo all'esterno degli ospedali, anche le guardie giurate per i controlli

Lunedì 24 Dicembre 2018 di Fulvio Fenzo
I cartelli di divieto di fumo (anche utilizzando le sigarette elettroniche) all’ospedale dell’Angelo di Mestre
19
Curare, educare per prevenire, ma - se serve - anche multare chi non rispetta i divieti: 55 euro per una “violazione semplice”, e 110 se ci si accende la sigaretta (anche elettronica) in presenza di una donna in stato di gravidanza o di bambini fino a 12 anni. 
Finora all’Ulss 3 Serenissima sono stati staccati 37 verbali da Chioggia a Mestre, passando per le strutture della Riviera del Brenta e del Miranese, ma le infrazioni sono state rilevate soprattutto all’ospedale dell’Angelo dove spesso e volentieri si trovano davanti all’entrata fumatori convinti di poter accendersi una cicca all’aperto. Ma il divieto è esteso anche all’area esterna e, ora anche con le guardie giurate e non solo con lo squadrone di 370 “accertatori” nominati tra i dipendenti, i controlli diventeranno ancora più serrati.
DENTRO E FUORI
Il divieto di fumo vale dappertutto: all’interno delle strutture ospedaliere come di distretti sanitari, poliambulatori e uffici, ma anche in ogni area esterna di proprietà dell’Ulss 3 Serenissima. Una sfida sulla quale il direttore generale Giuseppe Dal Ben si sta spendendo da anni e per la quale, con una nuova delibera approvata nei giorni scorsi, viene impressa un’ulteriore spinta uniformando regolamenti e procedimenti di quelle che una volta erano tre Ulss. «Nei luoghi di lavoro, cioé dentro agli ospedali e alle altre strutture sanitarie, non c’erano problemi sul rispetto del divieto - spiega Luca Sbrogiò, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Ulss 3 -. Il grande tema è quello degli spazi esterni, visto che tutti danno per scontato che lì si possa fumare. Questa è la grande sfida: pensiamo all’ospedale dell’Angelo dove gli autobus arrivano fino all’interno e c’è la pensilina Actv... Se qualcuno si mette a fumare vicino a chi ha problemi respiratori, fa male a se stesso e anche a chi gli sta vicino. É vero che in ospedale ci possono essere parenti di pazienti che, sotto stress, cercano la stampella psicologica della sigaretta, ma è proprio qui che bisogna affermare il ruolo educativo di questi spazi di tutela della salute».
QUANTI SONO I FUMATORI
Nel territorio dell’Ulss 3 va comunque meglio rispetto a quanto succede in Italia. A fronte di un dato nazionale di fumatori che arriva al 30% dei maschi e al 21% delle donne, nel Veneziano gli uomini che fumano sono il 27% e le donne il 19%. Alta ancora la percentuale di fumatori nella fascia tra i 18 e i 24 anni: sono il 31% nel territorio dell’Ulss Serenissima a fronte di un 40% in Italia. Il divieto di fumo deciso dall’Ulss veneziana riguarda però anche la sigaretta elettronica: «È una scelta importante - spiega Sbrogiò - in quanto la sigaretta elettronica è comunque un iniziatore di uno stile di vita».
PIÚ CONTROLLI
«I nostri accertatori sono autorizzati ad emettere i verbali e seguono corsi di formazione due volte all’anno perché, oltre al rispetto del divieto, vogliamo illustrare anche le possibilità terapeutiche per smettere di fumare a chi viene sanzionato - sottolinea Silvana Zanon, responsabile del progetto di prevenzione al fumo -. Siamo tra gli ospedali in Italia con il maggior numero di infrazioni rilevate ed ora abbiamo avviato dei corsi anche per le guardie giurate che operano nelle nostre strutture a Mestre, Venezia, Dolo e Mirano». A differenza del personale che opera all’interno, i vigilantes effettueranno “ronde” nelle aree esterne per controllare il rispetto del divieto. E, magari, anche per convincere i più restii a pensare alla propria salute prima di accendersi l’ennesima sigaretta.
Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci