VENEZIA - Prime irrigazioni di soccorso sul territorio regionale: lo annuncia la Coldiretti Veneto che sottolinea l'eccezionale situazione di siccità che sta colpendo in particolare le coltivazioni di mais, frumento e barbabietole. «È una situazione anomala – spiegano i tecnici dell'associazione - da ricondurre ai cambiamenti climatici». Scendendo nel dettaglio, nel veneziano sono secche le piante di barbabietole in pieno campo seminate a febbraio, mentre la semina del granoturco è ferma. E se l’irrigazione qui è sconsigliata perché il terreno rischierebbe di compattarsi, i campi di alcune aree della bassa padovana non possono essere addirittura raggiunti dall’acqua perché non serviti dal sistema consortile».
«In questo periodo dell’anno le piogge non dovrebbero mancare – continuano i tecnici dell’Osservatorio Coldiretti –, ma il mese di marzo è stato particolarmente asciutto e i terreni ormai sono inariditi. È giusto ricordare che l’irrigazione ha dei costi che vanno a incidere sulla redditività delle aziende già messe a dura prova in queste settimane dall’emergenza Coronavirus». Inoltre la Coldiretti ricorda che «gli imprenditori agricoli stanno sostenendo spese importanti per le produzioni orticole e frutticole che già fanno ricorso alla risorsa idrica per permettere alle piante di crescere. A urgenze ricorrenti si sommano dunque nuovi problemi, che si ripercuoteranno sulle spalle dei produttori». La Coldiretti conclude ribadendo che «serve un Piano Marshall per le imprese del settore primario, per permettere ai contadini di continuare a lavorare la terra e a produrre cibo, attività essenziale da garantire e preservare”.
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