Siccità da record, la campagna perde la metà dei raccolti: agricoltori costretti a rinunciare alla seconda semina

Giovedì 21 Luglio 2022 di Cristiano Pellizaro
Colture perse per la siccità

VENEZIA - La stagione produttiva si fa sempre più difficile per gli agricoltori del Veneto orientale, ormai alle prese con una crisi da siccità che perdura da maggio.

La situazione nei campi vede colture in sofferenza e spaccature sul terreno arido che si allargano sempre di più, chiedendo disperatamente dell'acqua che non arriva.

L'AGRICOLTURA
«Ad oggi la situazione è problematica sia per quanto è stato piantumato in primavera, sia per quanto riguarda i secondi raccolti, che non sono nemmeno stati seminati proprio per la mancanza di acqua e della giusta umidità del suolo» a fare una prima analisi della situazione è il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla, che espone quanto sta affrontando il territorio. «Dal mais alla soia, fino alle piantagioni orticole, i raccolti stanno soffrendo continua Colla , e in qualche caso si nota anche l'aborto del seme, quindi la pianta non arriva nemmeno a frutto. Il grano, come il frumento, stanno registrando un -20% rispetto alle annate normali».

EQUILIBRIO ALIMENTARE
Una situazione che diventa di giorno in giorno più insostenibile e va ad aggravare un quadro nazionale già in difficoltà a causa delle tensioni internazionali. «È un disastro dal punto di vista della sovranità alimentare aggiunge il presidente veneziano di Coldiretti , perché mai come ora ci si rende conto di quanto sia importante avere sotto controllo la produzione nazionale. E il fatto di non poterla avere in questi momenti di grave crisi è qualcosa di veramente critico che mette a rischio il settore primario».

COSTI ALLE STELLE
Nel breve termine, però, non sono previste piogge e la situazione non lascia presagire nulla di buono. Già prima dell'estate i costi di produzione erano schizzati alle stelle a causa dell'importazione delle materie prime come sementi o fertilizzanti. Questa crisi idrica sembra dunque il colpo di grazia alle produzioni e alle aziende che si sono più esposte economicamente. «Tutto ciò peserà sulle aziende conferma il presidente di Confagricoltura Venezia, Marco Aurelio Pasti , perché quest'anno hanno dovuto affrontare spese su concimi e gasolio che avevano costi già molto elevati. Le aziende si trovano quindi esposte con acquisti fatti nella speranza di buoni raccolti e buoni prezzi. Ma i prezzi sono un po' calati a beneficio dei consumatori e soprattutto mancheranno le quantità».

AREE COSTIERE
Secondo Pasti, i territori più in sofferenza sono quelli più vicini alla costa, dove la risalita del cuneo salino nei fiumi sta creando problemi all'utilizzo dell'acqua per le colture. «Le aree che distano più di 20-25 chilometri dal mare, anche se con volumi ridotti, riescono ad avere acqua irrigua aggiunge Pasti Per la scarsa piovosità, tuttavia, le colture sono ormai stressate e perciò non hanno nemmeno assorbito adeguatamente la concimazione per veicolare l'azoto dalle radici. Quest'anno avremo probabilmente una produzione dal 30 al 40% in meno rispetto gli anni scorsi». E se sull'immediato gli occhi non possono che essere rivolti al cielo, nella speranza di piogge ristoratrici per le colture, anche solo per limitare i danni, sul lungo periodo le idee sembrano già chiare sulle necessità.

LA RETE IDRICA
«Le soluzioni sono evidentemente quelle di migliorare l'efficienza della gestione idrica, con impianti di irrigazione più efficienti conclude Pasti Infine andrebbero migliorati gli invasi, sui quali bisognerà investire in manutenzione e rinnovo». Di pari passo agli investimenti strutturali, per Colla bisognerà investire anche su produzioni più efficienti, affidandosi alla ricerca e alla genetica per individuare specie più resistenti: «Lasciando gli ogm nel dimenticatoio, bisognerà guardare alle nuove tecniche di riproduzione delle piante all'individuazione di nuove sequenze di genomi. Sulle quali stiamo già lavorando con l'università di Verona, ma anche guardando altri enti che riguardano la genetica. Essenziale sarà però lavorare anche a stretto contatto con le istituzioni per far capire l'importanza dell'agricoltura, in modo che si adoperino per la realizzazione dei bacini di accumulo e quindi gestire al meglio la risorsa idrica, che andrà sempre più scarseggiando anche in futuro».
 

Ultimo aggiornamento: 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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