MOGLIANO - Costretta a incatenarsi nella sede dell'Inps di Mestre, in attesa da venti mesi della pensione minima di vecchiaia. E' accaduto alla signora S.M., che ieri mattina si è legata con il guinzaglio dei cani alla gamba della scrivania di un ufficio della sede Inps di Mestre per avere notizie dell'esito dell'ennesimo ricorso presentato per la definizione della sua pensione. La donna aveva iniziato con una provocatoria richiesta di adozione, postata sui social, la sua battaglia per riuscire a ottenere quello che dovrebbe spettarle dopo venti anni di lavoro e contribuzione. «Attendere venti mesi - racconta S.M. - per una pensione minima di vecchiaia quando non si hanno altre entrate, è disumano: ho dovuto rinunciare ai miei due cani, non essendo in grado di mantenerli. Ora non riesco a mantenere me stessa, poiché non ho altre entrate e molti debiti». È intervenuta anche la polizia. La donna, che risiedeva a Mogliano e da poco si è trasferita a Mestre, sarà ricontattata dalla sede Inps di Treviso lunedì prossimo. «Non è quello che volevo dice S.M. se ci sono degli inghippi burocratici tra Mestre, dove ora sono residente, e Treviso sede dove ho presentato la domanda in quanto prima risiedevo a Mogliano, io non posso essere la vittima. Dopo varie lettere e ricorsi, e il pagamento di 2mila euro per completare la contribuzione, sto ancora aspettando. Sono disperata».
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