I "discepoli" si fanno adottare per poter diventare gondolieri: il fenomeno a Venezia

Mercoledì 16 Dicembre 2020 di Raffaella Vittadello
La licenza di gondoliere si passa per discendenza: per questo alcuni sostituti si fanno adottare
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VENEZIA - La prassi è legale, ma nel mondo dei gondolieri ha messo la pulce nell’orecchio a più di qualcuno, visto il valore di una licenza e di una impresa famigliare. Capita infatti che in almeno un paio di casi si sia verificata un’adozione tra adulti all’interno degli stazi. E perché mai un gondoliere anziano dovrebbe adottare un proprio collaboratore? Per quello che ogni padre farebbe per il proprio figlio, ovvero passargli il testimone dell’azienda (nel caso specifico la licenza di gondoliere) che vale centinaia di migliaia di euro.


LA PROCEDURA
Si tratta di una prassi delicata, ma non difficilissima. E comunque che può garantire da una parte la prosecuzione del mestiere in famiglia, con tutto quel che ne consegue. E’ sufficiente una richiesta in carta semplice al Tribunale di residenza, l’accertamento della mancanza di discendenti legittimi da parte dell’aspirante genitore, che deve avere almeno 35 anni e una differenza con l’adottato di 18. 
Una norma, quindi, che tutela il desiderio di chi, senza prole, decide di disporre del proprio patrimonio e di avere un erede, al quale magari sarà pure legato da un legame di affetto: in questo modo l’adottato, che aggiunge al proprio cognome quello dell’adottante, viene equiparato al figlio naturale, anche nella fase della successione.

Ma non serve necessariamente pensare al “dopo”. Anche nel presente i vantaggi ci possono essere, se solo ci si riferisce - come si diceva - al nuovo regolamento comunale che prevede che il mestiere di gondoliere sia equiparato all’azienda familiare, e che quindi un figlio possa entrare nell’azienda del genitore - anche senza aver aspettato e superato un bando di concorso pubblico - con una corsia preferenziale. 


I VANTAGGI DEI FIGLI
Il figlio del gondoliere, infatti, in quanto figlio d’arte, riesce a bypassare un corso teorico di 60 ore in cui imparare a comunicare in inglese e a raccontare la storia della città e dei palazzi che dovrà illustrare ai turisti, diventando l’immagine di Venezia anche all’estero. E gode del vantaggio di una gavetta meno pesante, perché il genitore ha fiducia di lui e gli affida la propria azienda. Un regolamento che ha fatto discutere nei mesi scorsi a livello politico, ma che alla fine è stato licenziato e risulta valido.
Ma come funziona? Il gondoliere lavora un certo numero di giorni all’anno, circa 250 su 365, tenendo conto di riposi, ferie e altri istituti contrattuali. E per i restanti giorni sceglie un collaboratore con partita Iva, che può essere anche un familiare, per soddisfare (in linea di principio, nella normalità preCovid) la richiesta del mercato turistico di un servizio pubblico qual è la gondola. 
Ed è così che si è formata la schiera dei “sostituti” gondolieri, che sperano un giorno di diventare titolari della licenza. Un tempo c’erano tanto lavoro e pochi ragazzi disponibili, tanto che le gondole rischiavano di restare ferme perché non c’era nessuno che lavorasse in caso, ad esempio, di malattia del titolare della licenza. 


SOSTITUTI IN ESUBERO
Oggi si verifica il contrario, e i sostituti, circa 220, sostengono di essere in forte esubero a maggior ragione in tempo di pandemia, quando i gondolieri ufficiali tengono ben stretto il poco lavoro che c’è. E poiché si tratta di un ambiente ristretto, anche i sostituti alla fine, obtorto collo, si trovano costretti ad adeguarsi: non condividono il regolamento, che aggiunge concorrenza a un esercito di precari già sovraffollato, ma temono di impugnarlo al Tar per evitare ritorsioni e di non poter lavorare neanche quel poco, soprattutto in una città deserta. Ma c’è anche chi ventila che la pratica delle adozioni possa diffondersi, magari da parte di chi, supportato da un patrimonio considerevole, potrebbe “acquistare”, oltre al nuovo cognome, una quota di azienda familiare ben remunerata.

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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