MESTRE - È spuntato in mezzo alla folla premendosi una profonda ferita alla gola, prima di accasciarsi a terra in un lago di sangue. Un finale decisamente inatteso, quello di domenica sera al Buffalo Beer Festival, la quattro giorni di concerti e street food organizzata all'interno del parco Albanese di Mestre nello scorso fine settimana.
LO SCONTRO
Che cosa sia successo, ora, starà agli investigatori ricostruirlo. Al momento è stata raccolta solo la versione della vittima: «Gli ho chiesto uno spinello e lui me l'ha negato. A quel punto mi sono arrabbiato e gli ho tirato una testata, lui per tutta risposta ha estratto il coltello e mi ha ferito al collo». Dichiarazioni, ovviamente, tutte da verificare. I due si conoscevano? Perché si sono attaccati? E perché proprio in un momento in cui al parco c'erano centinaia di persone? L'ipotesi più probabile, quella su cui stanno puntando gli investigatori, è che si sia trattato dell'ennesimo scontro tra spacciatori. Il parco della Bissuola è lontano dai traffici di eroina e cocaina che vedono protagonista via Piave, è vero: in questa zona la merce che va per la maggiore è la marijuana. Resta il fatto che, probabilmente, in un momento di così grande afflusso, l'occasione per fare affari poteva risultare decisamente ghiotta.
I PRECEDENTI
Certo è che, in questi ultimi tempi, gli accoltellamenti tra stranieri sembrano essere diventati una moda a Mestre. Episodi, peraltro, molto spesso legati a questioni di spaccio di stupefacenti, ma non solo. Un paio di mesi fa un tunisino di 23 anni era stato aggredito e sfregiato a coltellate in piazza Barche, a maggio era successo a un bengalese, aggredito e accoltellato al volto da un africano che voleva rapinarlo del cellulare, mentre a marzo era toccato a un 38enne, trovato dalla polizia in villa Querini con una brutta ferita a un braccio al termine di una furiosa lite.
«NON TORNIAMO PIÙ»
L'episodio di domenica, per gli organizzatori, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Ci dispiace moltissimo che il nostro festival a Mestre al parco Albanese sia terminato in questo modo amaro - hanno scritto in un post su Facebook - speriamo che le istituzioni prendano coscienza del grave problema che affligge questo luogo. Ci teniamo a precisare che siamo arrabbiati con questi personaggi deplorevoli che hanno rovinato una cosa bella e deprechiamo ogni strumentalizzazione politica dell'accaduto. Difficilmente questo parco farà ancora parte del nostro Tour in futuro». Non c'è stato solo l'accoltellamento, però, in questi giorni, ad avvelenare il clima: «L'anno scorso era andata decisamente meglio - spiegano - ci siamo trovati con le macchine scassinate, abbiamo dovuto fare da servizio d'ordine per allontanare balordi e altri personaggi poco raccomandabili per tutto il giorno. A queste condizioni non è possibile continuare con quella che per noi dovrebbe essere soltanto una festa».