Sfruttavano i lavoratori di Fincantieri, tredici condanne per 17 anni di carcere

Venerdì 20 Gennaio 2023 di Gianluca Amadori
Gli operai della fincantieri

VENEZIA - Tredici condanne, per un totale di oltre 17 anni di reclusione e la confisca di quasi due milioni di euro. Il giudice per l’udienza preliminare Antonio Liguori ha accolto quasi integralmente le richieste formulate dal pm Giorgio Gava al processo, celebrato con rito abbreviato, per una serie di episodi di false fatturazioni e sfruttamento dei lavoratori ad opera di alcune società che lavoravano in subappalto per la Fincantieri di Marghera, gestite da imprenditori di nazionalità albanese.

GLI IMPUTATI
La sentenza riguarda Gezim e Valmira Sufaj, rispettivamente 51 e 40 anni, residenti a Mestre, ai quali è stata inflitta la pena di un anno e otto mesi di reclusione ciascuno; Dritan Sufaj, 47 anni, Elvisa e Gezim Hasaj, 39 e 67 anni, tutti residenti a Mestre, condannati ad un anno e sei mesi; Valmir Sykaj, 40 anni, Sema Hasaj, 62 anni, Fatjeta Sufaj, 38 anni, di Mestre, e Afrin Xhafa, 31 anni, di Marghera, condannati ad un anno e quattro mesi. Al consulente del lavoro Bruno Di Corrado, 72 anni, di Taranto, è stato inflitto un anno e tre mesi; a Francesco Zullo, 61, di Villadose (Ro) un anno e due mesi per false fatture; e un anno per Angelo Di Corrado, figlio di Bruno, 50 anni, di Taranto (pena convertita in 29mila euro di multa); 8 mesi e dieci giorni per Sara Dolo, 43 anni, di Noventa di Piave per false fatture. Assolto Nexhmije Hotaj, 65 anni. 
Nei confronti degli imputati responsabili di sfruttamento dei lavoratori è stata inflitta anche la pena accessoria del divieto di concludere contratti d’appalto con la pubblica amministrazione. Per Pena principale e accessoria il gup ha concesso la sospensione condizionale. La confisca è stata disposta nei confronti di sette società: Gvek srl, H&S Marine srl, Evs Consorzio, Dieffe group sr, Alf Service srl, K2 srl e Gma srl.


La stessa Procura aveva spiegato la richiesta di pene entro i limiti della sospensione condizionale, nonostante la gravità degli episodi, , su cui ha indagato il Nucleo di Polizia economico finanziaria di Veneziacon il fatto che le società erano costrette ad operare al ribasso, in difficili condizioni, a seguito delle condizioni imposte da Fincantieri.
Finora in provincia di Venezia era stata emessa una sola condanna per violazione dell’articolo 603 bis del Codice penale e riguardava un solo imprenditore originario del Bangladesh. Il processo di ieri si riferiva ad una situazione più complessa, per la quale sono in corso altre inchieste, una delle quali coinvolge anche dirigenti della Fincantieri accusati di sfruttamento dei lavoratori e corruzione.
«È una sentenza importante che mette un punto fermo, accertando lo sfruttamento dei lavoratori all’interno di una delle principali aziende pubbliche italiane», ha dichiarato il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 23:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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