Scuola, il 22 ottobre concorso per 3.111 posti in Veneto. I precari: «Zaia blocchi le prove»

Mercoledì 30 Settembre 2020 di Raffaella Ianuale
Protesta dei precari veneti

VENEZIA - Mancava la data del 22 ottobre, in piena emergenza Covid, a surriscaldare, se mai ce ne fosse bisogno, il malcontento dei precari della scuola. Un giorno in cui gli insegnanti, con almeno tre anni di insegnamento, dovranno sostenere il test del concorso straordinario per le medie e le superiori. In Veneto i posti messi a bando sono 3.111 a fronte di 5.232 domande, mentre a livello nazionale i posti sono 32mila e le domande almeno il doppio. A nulla sono valse le richieste di rinvio del concorso da parte di precari, sindacati e forze politiche. Così ieri i supplenti storici del Veneto si sono rivolti al presidente della Regione Luca Zaia con una lettera seguita da una lunga raccolta di firme a «salvaguardia della popolazione studentesca, delle famiglie venete e dei docenti stessi», in cui chiedono un suo intervento per «bloccare le prove concorsuali del comparto scuola finché non sarà cessata l'emergenza pandemica da coronavirus».
LE PROVE
Le prove dei docenti si svolgeranno nei laboratori delle scuole, già sotto stress per i continui casi di positività che si moltiplicano di giorno in giorno. Gli studenti quindi, ancora a orari ridotti per mancanza di insegnanti, non potranno frequentare i laboratori dove si svolgeranno le prove di concorso, con tutti i rischi che comporta l'ingresso di persone esterne in tempo di Covid. La selezione consiste in un quiz da svolgere a computer, a chi otterrà il punteggio più alto verrà offerta una nomina di un anno e solo alla fine ci sarà il colloquio per stabilire se il docente ha superato tutti gli step e potrà assumerà il posto in ruolo. Il concorso non risolverà comunque il problema dei posti di sostegno, drammatico in Veneto: le cattedre messa a concorso sono 790 e le domande appena 183. «Questi posti si potevano assegnare a chi ha i titoli, ma non i tre anni di anzianità previsti dal concorso straordinario - denuncia Sandra Biolo, segretaria veneta della Cisl scuola - ancora una volta le scelte ideologiche della ministra hanno prevalso sul buon senso. Soprattutto i ragazzi diversamente abili del Veneto e le loro famiglie pagano il conto di scelte improvvisate». A questo si somma il problema del reclutamento dei commissari che si annuncia arduo in tempi di rischio contagi e al momento non è prevista una prova suppletiva per quei candidati positivi al coronavirus o costretti alla quarantena fiduciaria.
L'APPELLO
Ecco che i precari veneti, che ancora stanno aspettando la nomina per l'assegnazione di un posto, si giocano l'ultima carta chiedendo aiuto al governatore Zaia. «Sono state rinviate all'anno 2021 tutte le procedure concorsuali dei diversi comparti - scrivono nella lettera - ma il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina è in un continuo accanimento contro i precari con anni di servizio». Loro vorrebbero essere stabilizzati laddove lavorano, per titoli seguendo le procedure già utilizzate in passato. Quindi l'appello al presidente del Veneto «di intervenire con un'ordinanza, o qualsiasi altro strumento in suo potere, per bloccare la procedura concorsuale della scuola a tutela dei residenti in Veneto».
Raffaella Ianuale
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